
Le ricerche della bambina scomparsa a Serle
Serle (Brescia), 30 uglio 2018 - A Serle piano piano si prova a tornare alla normalità dopo 11 giorni in cui nel piccolo paese della provincia sono stati impegnati centinaia di soccorritori giunti sull'altipiano di Cariadeghe per cercare Iuschra, la bambina bengalese di 12 anni affetta da autismo sparita nel bosco mentre era in gita con la Fobap (Fondazione Bresciana Assistenza Psicodisabili ), la realtà Onlus che da tempo seguiva la bambina. E' scaduto alle 20 di ieri sera il mandato dei Vigili del Fuoco che hanno smontato il campo base. Nel pomeriggio di domenica l'ultima disperata ricerca che non ha portato frutti, quindi lo stop deciso dalla prefettura che ha ordinato un presidio fisso in quota per raccogliere eventuali segnalazioni su Iuschra da parte di escursionisti e turisti di passaggio.
A cercare la bimba ieri nel bosco c'erano non solo i professionisti dell'emergenza ma anche i serlesi, chi conosce il territorio. Nelle ultime due settimane i soccorritori (trecento ogni giorno) hanno battuto 750 ettari di bosco e scandagliato 135 anfratti disseminati nella zona carsica. Una imponente caccia alla bimba che non ha portato a nulla. Ora la speranza è tutta negli escursionisti, con la consapevolezza che tutto quello che si poteva fare è stato messo in campo.
"Abbiamo davvero fatto tutto il possibile", l'amaro commento del prefetto di Brescia Annunziato Vardè che esclude l'ipotesi di un sequestro. La Procura di Brescia ha aperto una inchiesta, per il momento contro ignoti ma non sono escluse novità nei prossimi giorni, e attende il ritrovamento in vita o meno della bimba per formulare l'ipotesi di reato. La speranza di individuare e portare a casa la piccola non è però esaurita. A fare forza alle squadre di soccorso è la tenacia del padre della piccola che dal giorno della scomparsa non ha praticamente mai abbandonato Serle. "Non fermate le ricerche, la troveremo", il suo drammatico appello. E le ricerche, seppur con forze rimodulate dopo che dalla serata di sabato il grosso dei soccorritori ha lasciato la zona smontando il quartier generale, continueranno. In zona resterà un presidio formato da una trentina di volontari.
HA COLLABORATO PAOLO CITTADINI