
All’apparenza, un supermercato cinese normalissimo, di quelli in cui ci si trova di tutto: dalla chincaglieria agli alimentari. In...
All’apparenza, un supermercato cinese normalissimo, di quelli in cui ci si trova di tutto: dalla chincaglieria agli alimentari. In realtà, una banca fantasma. È quanto ha scoperto la Finanza in un bazar nei dintorni della stazione. Coordinati dalla pm Chiara Bonfadini, i militari della compagnia di Rovato hanno acceso i riflettori sul market in questione, che alla propria clientela accanto a merce di ogni tipo offriva pure un sistema parallelo abusivo di pagamenti, trasferimenti di denaro all’estero, fornitura contanti e cambio valuta da euro in renminbi (Rmb), di fatto prestandosi a fare da “lavatrice” a montagne di soldi di provenienza poco chiara. Nello specifico, si ipotizza i proventi di due centri massaggi di Brescia in cui si praticava la prostituzione (entrambi sequestrati). Stando a quanto accertato finora i clienti - soprattutto cinesi ma non solo, ci sono anche gli italiani che approfittano del sistema - consegnavano ingenti somme alla banca abusiva, i cui gestori trattenevano una percentuale del 2.5% e poi trasferivano le somme all’estero, su conti gestiti con app cinesi, e poi rendevano i i fondi ai clienti convertiti in Rmb. La Finanza ha accertato un giro vorticoso di migliaia di euro non tracciabile, secondo il sistema del "fei ch’ien" (‘denaro volante’) che sfugge ai sistemi anticiclaggio delle banche ordinarie ed è a disposizione di chi cerca contanti facili. Nel corso dell’operazione è stato disposto il sequestro preventivo d’urgenza di circa mezzo milione. A un complice (arrestato in flagranza) sono stati sequestrati 180mila euro e beni di lusso per un valore di altri 250mila. Nel market invece sono stati recuperati altri 78mila euro.B.Ras.