Bimba scomparsa, le forze speciali rinunciano: "Non è qui"

La ragazzina introvabile. Il sindaco:"E' stata rapita"

Ricerche della 12enne scomparsa tra i boschi

Ricerche della 12enne scomparsa tra i boschi

Serle (Brescia), 29 luglio 2018 - Dieci giorni passati ispezionando freneticamente 10 chilometri quadrati di montagna,  trapuntata di grotte e buchi carsici, senza trovare nemmeno un segno del passaggio di Iushra. Solo due rinvenimenti che hanno generato inutilmente un’aritmia ai genitori: una canottiera bianca da adolescente e un elastico per capelli, che però la madre è certa non appartengano alla figlia. Ieri sera gli operatori del piano straordinario di ricerche della undicenne scomparsa a Cariadeghe la mattina del 19 luglio, mentre era a un campo estivo della Fopab-Anfass,hanno alzato bandiera bianca.

A mezzanotte sono stati sospesi i posti di blocco che avevano cintato il parco naturale, da oggi aperto agli escursionisti. «Le ricerche non saranno interrotte, il dispositivo sarà rimodulato», assicura il prefetto Annunziato Vardè. Rimodulazione, ovvero rimarranno operativi solo la Protezione civile di Serle e gli abitanti della zona, mentre abbandoneranno il campo vigili del fuoco, carabinieri, Soccorso alpino e speleologi. Si cercherà ancora, ma in modo «ordinario». E la micro-unità di crisi sarà trasferita in Comune. Ora, in quel fazzoletto di verde ritagliato in un bosco impenetrabile, è tornato un silenzio surreale. Quassù si sono avvicendati circa 1.500 uomini, più di cento cani equasi 50 speleologi. Tra cespugli e alberi sono state diffuse esche sonore, con la voce del padre di Iushra e le sigle dei cartoni animati preferiti della piccola, con l’intento di rassicurarla e spingerla a farsi vedere. Zero risultati.  Ieri sera è stato  smontato l’ultimo presidio dei vigili del fuoco, operativo in caso di segnalazioni da parte di chi passeggia.

«Qui Iushra non c’è, abbiamo cercato persino nelle aree limitrofe, compresi i dirupi del versante verso Caino – ammette il funzionario della Prefettura, Marco Togni -. Se poi fosse scesa verso un centro abitato qualcuno l’avrebbe vista». La cartina dell’altipiano, 750 ettari, utilizzata dai ricercatori, è tutta segnata, prova che il comprensorio sembra senza più segreti. Eppure lei è introvabile. «Io sento che è viva, indagate ancora, mia figlia potrebbe essere con qualcuno» ha detto Khanam Must Nurunnahar, la madre. Anche il padre, Md Liton Gazi, ha diramato un appello: «Cercate altrove, una ragazzina non può sparire».

L’assenza completa di tracce del resto impensierisce. E la terribile possibilità di un rapimento per molti diventa più concreta: «Carabinieri e procura finora hanno lavorato all’ipotesi prioritaria dell’allontanamento. Ora,  però,penso che Iushra possa aver incontrato qualcuno nel bosco. Non vedo altre spiegazioni» si stringe nelle spalle il sindaco di Serle, Paolo Bonvicini, promettendo che i suoi volontari non si fermeranno. Gli investigatori non tralasciano nulla. Approfondiranno pure la posizione di Enrico Ragnoli, 33 anni, serlese, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Il presunto testimone il 20 luglio ha riferito di aver notato Iushra su una panca, in zona Castello. Fuori da Cariadeghe. L'area è stata ispezionata di nuovo sulla scorta di una «visione» della sensitiva padovana Maria Rosa Laboragine. Ma non è servito a nulla.