Bergamo, omicidio di via Novelli: Alessandro Patelli portato in carcere

Nel 2021 il 22enne uccise Marwen Tayari davanti alla compagna e alle due figliolette per un banale diverbio. Deve scontare 21 anni

Il luogo dell'accoltellamento e nel riquadro la vittima Marwen Tayari

Il luogo dell'accoltellamento e nel riquadro la vittima Marwen Tayari

Bergamo, 24 maggio 2024 – Nel 2021, al culmine di una lite accesa da un banale rimprovero, aveva ucciso un uomo davanti alla compagna e alle due figlie. Ieri sera i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bergamo hanno arrestato Alessandro Patelli, 22enne, originario e residente a Bergamo, condannato per omicidio in esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo.

Il ragazzo deve scontare 21 anni di reclusione, confermati anche in Appello, per aver ucciso il 34enne Marwen Tayari. Patelli colpì la vittima con sei coltellate l’8 agosto 2021, al culmine di una lite esplosa sotto casa, in via Novelli 4, a Bergamo. Quel giorno, intorno alle 13, la vittima si trovava in compagnia della compagna, una donna italiana di 36 anni, e le due loro figlie di 2 e 12 anni, intenti a mangiare un panino seduti a bordo del marciapiede.

Patelli invece era uscito di casa per raggiungere con la sua Vespa il campo di famiglia a Trescore Balneario. Tayari, la compagna e le due bambine erano seduti sui gradini davanti al portone di casa del ragazzo, dopo aver fatto un giro in centro a Bergamo. Il giovane aveva raggiunto il garage, aveva portato la Vespa in strada, l’aveva parcheggiata vicino ai gradini ed era risalito in casa a prendere il casco. Nell’imboccare il portone d’ingresso dello stabile aveva urtato la figlia più grande della coppia, e Tayari aveva ripreso Patelli. Ne era nato un diverbio, poi il giovane era salito in casa, aveva messo il casco ed era uscito di nuovo.

Secondo l’accusa e le ricostruzioni di alcuni testimoni, quando era sceso in strada con il casco integrale in testa, il ragazzo impugnava già un coltello a farfalla e con quello aveva affrontato Tayari. Secondo la difesa e il racconto dello stesso imputato, lo avrebbe estratto in un secondo momento: aveva paura e, infilata la mano in tasca, aveva trovato il coltello da lavoro e lo aveva impugnato per difendersi e per tenere a distanza il tunisino.

Durante il secondo diverbio entrambi erano finiti in terra e, durante questa fase, il giovane italiano aveva colpito mortalmente l’uomo. Patelli, che era ai domiciliari a Ponteranica, durante l’ultima udienza prima della conferma della condanna, si è scusato oggi in aula: “Chiedo scusa, mi dispiace tanto per quello che è successo, però io non volevo fare del male a nessuno. Ho avuto paura”.