FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Uccise un padre di famiglia dopo un rimprovero: Alessandro Patelli agì “accecato dal rancore”

Bergamo, le motivazioni con cui la Corte di Assise di Brescia ha confermato la condanna a 21 anni per il 22enne che colpì Marwen Tayari davanti alle figlie per motivi "insignificanti"

Il luogo dell'accoltellamento e nel riquadro la vittima Marwen Tayari

Il luogo dell'accoltellamento e nel riquadro la vittima Marwen Tayari

Bergamo – “Tutto l’atteggiamento tenuto sin dall’inizio dell’imputato che illustra come la situazione di pericolo, lungi dall’averla creata il Tayari, l’aveva consapevolmente determinata lo stesso Patelli, non soltanto lanciando la sfida, ma ripresentandosi pure armato di coltello senza una plausibile giustificazione proseguendo nella baldanzosa affermazione ‘vuoi vedere cosa ti faccio’, rappresenta nitidamente l’intenzione del medesimo di voler porre in essere un’azione violenta contro la persona offesa".

È un passaggio delle motivazioni con cui la Corte di Assise di appello di Brescia (presidente Claudio Mazza, relatore Massimo Vacchiano) ha confermato la pena di 21 anni, come nel giudizio di primo grado emesso il 18 novembre 2022, per Alessandro Patelli, 22 anni, attualmente ai domiciliari, difeso dall’avvocato di fiducia Ivano Chiesa.

La condanna per l’omicidio del tunisino Marwen Tayari, 34 anni. Patelli lo uccise con sei a coltellate, in pieno giorno, l’8 agosto 2021, in via Novelli, in pieno centro città, davanti al suo portone di casa, e davanti alla moglie e alle figlie minori della vittima. Il difensore del 22enne nell’appello aveva insistito sulla legittima difesa e sull’esclusione dei futili motivi riconosciuti dalla Corte d’assise di Bergamo. "Il motivo dell’azione omicidiaria non solo è assolutamente sproporzionato e insignificante, ma addirittura altamente censurabile in quanto costituito da un rancore vendicativo nutrito dall’imputato nei confronti di un padre di famiglia che lo aveva legittimamente biasimato per il suo ripetuto censurabile comportamento".

Marwen Tayari, 34 anni, con la compagna e le figlie di due e dodici anni
Marwen Tayari, 34 anni, con la compagna e le figlie di due e dodici anni

Rientrando rapidamente in casa il 22enne aveva incocciato in una delle figlie della vittima sui gradini di casa. Alla risposta volgare dell’imputato "Pensa a te che devo chiederti il permesso per come fare i gradini per entrare in casa mia", il Tayari aveva replicato biasimando il comportamento dell’imputato per aver usato toni volgari nei confronti in presenza della sua famiglia.