IVAN ALBARELLI
Cronaca

Il Remigration Summit dell’ultradestra a Somma prima annunciato e poi annullato. Il sindaco Bellaria: “Sono favorevoli alle deportazioni di massa, qui non li vogliamo”

Il convegno dell’ultradestra sfrattato da Milano e Busto doveva tenersi in un hotel vicino a Malpensa, il cui nome doveva restare segreto. Quando è stato rivelato si è scatenata una nuova bufera politica che ha spinto Questura e Prefettura a intervenire. Ecco cos’è successo finora e cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni

"Remigrazione adesso!" lo slogan del movimento, qui in una manifestazione a Solingen nel Nordreno Vestfalia

"Remigrazione adesso!" lo slogan del movimento, qui in una manifestazione a Solingen nel Nordreno Vestfalia

Somma Lombardo (Varese), 10 maggio 2025 – “Un conto è la libertà di parola, il poter esprimere idee che uno può non condividere o anche condannare, un altro è dare spazio a un incontro in cui si esprimono concetti come quello di deportare le persone fino alla terza generazione, perché non sarebbero nate in Europa”. La presa di posizione del sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria (Pd) sul convegno dell’ultradestra europea è netta. La cittadina, 17mila abitanti, a una manciata di chilometri da Malpensa, si è trovata nel giro di 48 ore catapultata al centro di una polemica che stava trasformandosi in bufera.

Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria
Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria

Il raduno, previsto il 17 maggio inizialmente a Milano e poi annullato dopo la bufera che si era scatenata con le durissime prese di posizione del sindaco Sala e del Partito democratico – fra le iniziative prese dal centrosinistra un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Piantedosi –, era stato prima spostato a Busto Arsizio; e poi a Somma Lombardo. La prenotazione di una sala convegni al Dolce Milan Malpensa Hotel proprio a Somma, strategicamente vicino all’aeroporto, che doveva rimanere segreto fino all’ultimo. Poi, nella giornata di ieri, città e nome della location diventano improvvisamente di pubblico dominio. Al punto da spingere il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ad affrontare la questione al tavolo provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico. 

I prefetti di Milano Claudio Sgaraglia (a sinistra) e Salvatore Pasquariello di Varese
I prefetti di Milano Claudio Sgaraglia (a sinistra) e Salvatore Pasquariello di Varese

Per tutta la giornata di venerdì non si riesce a sciogliere il bandolo della matassa. “Si tratta di un evento privato” fanno sapere della Prefettura, e come tale non ci sono i presupposti per impedire che si tenga. Allo stesso tempo il rischio di scontri e violenze con gli antagonisti della sinistra antifascista, che hanno già annunciato contromanifestazioni e un nuovo “25 Aprile di Liberazione”, è altissimo e richiede la massima vigilanza. 

L’hotel esce di scena 

In serata, è l’hotel finito al centro del terremoto a comunicare l’annullamento della prenotazione di camere e sala convegni da 400 posti. Lo fa attraverso poche righe – “La prenotazione non è stata confermata. Nessun evento si terrà nella struttura in quella data" – che non chiariscono però se la direzione fosse al corrente di chi fossero gli organizzatori e di che cosa si sarebbe dibattuto; o se questi ultimi abbiano fornito un nominativo anonimo all’atto della prenotazione senza specificare per cosa sarebbe stata utlizzata la sala. La cancellazione dell'evento arriva dunque come una ciambella di salvataggio. Viene comunicata dalla direzione dell’hotel alla Questura e per il tramite di questa al prefetto di Varese Salvatore Pasquariello.   

Il gruppo parlamentare di Afd al Bundestag di Berlino, con al centro la sua leader Alice Weidel, il giorno in cui è stata votata la fiducia al neo cancelliere Merz
Il gruppo parlamentare di Afd al Bundestag di Berlino, con al centro la sua leader Alice Weidel, il giorno in cui è stata votata la fiducia al neo cancelliere Merz

Lo spartiacque Afd 

Glissa sugli aspetti “tecnici” della prenotazione effettuata all’hotel, e secondo quali modalità, il sindaco di Somma Lombardo. “Quel che è importante, per ora, è sapere che in quell’hotel e quindi a Somma Remigration non troverà ospitalità. Vorrei essere chiaro – sottolinea Bellaria –: il contrasto all’immigrazione clandestina e irregolare è qualcosa di completamente diverso dal propugnare idee così malsane come sono quelle di questi movimenti di ultradestra, che parlano di deportazione. In Svizzera, come in Germania, raduni di questa natura sono vietati per legge. E in Germania l’Afd (Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania Ndr) è appena stata dichiarata dai servizi segreti tedeschi, dopo quattro anni d’indagine, una minaccia per la democrazia perché vìola la dignità dell'uomo. Non ci sono possono essere zone d’ombra su questi temi”. 

Una manifestazione di Remigration in Olanda
Una manifestazione di Remigration in Olanda

Col fiato sospeso 

Cosa succederà dunque nei prossimi giorni? Con ogni probabilità gli organizzatori terranno segreta la location fino all’ultimo. Lo stesso sindaco di Milano, ancora oggi, si è augurato che non sia Milano la città destinata a ospitarlo. Lasciando quindi intendere che la capitale lombarda potrebbe ancora essere... in “lizza”. Certo è che a 7 giorni dal raduno leader dei movimenti di estrema destra, e con loro eventuali militanti, avranno già prenotato l’aereo che li porterà a Malpensa. La provincia di Varese e la stessa Somma Lombardo restano quindi inevitabilmente mete privilegiate.

Jean Yves Le Gallou, ex esponente del Fronte Nazionale francese fondato nel 1972 da Jean Marie Le Pen, padre di Marine
Jean Yves Le Gallou, ex esponente del Fronte Nazionale francese fondato nel 1972 da Jean Marie Le Pen, padre di Marine

Al Remigration sono attesi personaggi Martin Sellner, estremista austriaco già arrestato in Svizzera lo scorso anno, o Jean Yves Le Gallou, ex parlamentare europeo del Fronte Nazionale francese degli anni Novanta noto sostenitore della remigrazione, e ancora Dries Van Langenhove, ex deputato belga già condannato in Belgio a un anno di carcere, nonché all’interdizione pubblica per un anno, per aver violato le leggi contro il razzismo e la negazione dell’Olocausto. Il movimento Memoria Antifascista, ancora ieri, aveva pubblicato un post su Facebook in cui forniva numero di telefono e indirizzo mail dell’hotel per esprimere “disprezzo e indignazione”.