La prof accoltellata da uno studente dimessa dall’ospedale: "Ora voglio lasciarmi la violenza alle spalle"

La docente dell’istituto professionale può affrontare le cure da casa. Il direttore Enaip: "È presto per sapere quando tornerà a fare lezione"

Le indagini della polizia all’Enaip di Varese dopo l’accoltellamento di una prof

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Varese, 24 febbraio 2024  – ”Voglio guarire, lasciarmi alle spalle tutto questo...". Sara Campiglio, la docente dell’istituto professionale Enaip di Varese accoltellata alla schiena da uno studente di 17 anni lo scorso 5 febbraio, è stata dimessa giovedì dall’ospedale di Circolo di Varese. L

e sue condizioni fisiche sono migliorate, e ora potrà trascorrere nella sua casa la convalescenza, circondata dall’affetto dei familiari, degli amici e dei colleghi.

"Dal punto di vista fisico sta decisamente meglio - spiega Giovanni Colombo, direttore generale dell’Enaip Lombardia -. Quello che le è successo ha lasciato inevitabilmente strascichi psicologici. È ancora molto scossa e provata, bisogna lasciare tempo al tempo e lasciarle trascorrere una convalescenza tranquilla". È "prematuro" ipotizzare un suo ritorno a scuola in tempi brevi, nell’istituto dove quella mattina è stata sorpresa alle spalle dallo studente appena rientrato da un periodo di stage in una catena di supermercati e colpita con tre fendenti.

Ai colleghi e al dirigente dell’Enaip Lombardia, che l’hanno incontrata, avrebbe espresso la volontà di "guarire" e riprendersi dopo il trauma, per tornare alla vita di sempre. Il percorso da affrontare, però, non sarà breve. "Servirà del tempo – spiega Colombo – e noi le siamo accanto. La scuola intanto prosegue le sue attività, e per gli studenti e gli insegnanti è sempre a disposizione il nostro servizio di supporto psicologico". Nei giorni scorsi gli studenti dell’Enaip avevano già manifestato la loro vicinanza alla docente, mandandole in ospedale biglietti con messaggi di "auguri" e di "pronta guarigione" che lei ha letto commossa.

Il 17enne che l’ha colpita, assistito dall’avvocato Elisa Scarpino, resta detenuto nel carcere minorile Beccaria di Milano: risponde dell’accusa di tentato omicidio, con la premeditazione tra le aggravanti contestate. È monitorato attentamente dal personale dell’istituto, vista anche la sua condizione di fragilità. Già nel corso dell’interrogatorio di garanzia aveva rivolto le sue scuse alla docente, esprimendo "pentimento" e "dispiacere" per un gesto che ha motivato con una "situazione di stress emotivo" legato a problemi scolastici che gli avrebbe fatto perdere il controllo e colpire la sua tutor. Un gesto che, oltre a ferire l’insegnante, ha rovinato anche la sua vita.

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Al ragazzo è contestato il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dall’aver aggredito un pubblico ufficiale (un’insegnante). Proprio la questione della premeditazione - legata al coltello a serramanico portato da casa ma anche alle informazioni che avrebbe raccolto per accertarsi della presenza a scuola della prof prima di agire - sarà un nodo cruciale una volta che si aprirà il processo. Ed è attorno ad essa, e cioè se il minorenne abbia - com’è convinzione della Procura per i minorenni di Milano - pianificato la decisione di ferire la docente, che si costruirà anche la strategia difensiva. Nel corso dell’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari il ragazzo aveva negato di aver pianificato quell’aggressione, fornendo risposte vaghe sul coltello e su altri aspetti emersi dalle indagini della Squadra mobile di Varese. "Ho colpito senza l’intenzione di uccidere" ha detto al gip, spinto "da una situazione di stress emotivo". Per Sara Campiglio, dimessa dall’ospedale e tornata a casa, si apre ora una nuova pagina, nel percorso per superare le ferite fisiche e psicologiche.