Varese, prof accoltellata. Parla lo studente: “Non volevo ucciderla, ero solo sotto pressione”

Convalidato l’arresto del 17enne che resta in carcere. Nega di aver pianificato l’aggressione ma la Procura contesta la premeditazione

Varese, la scuola dove è avvenuta l'aggressione e, nel riquadro, l'avvocato Elisa Scarpino

Varese, la scuola dove è avvenuta l'aggressione e, nel riquadro, l'avvocato Elisa Scarpino

Varese, 7 dicembre 2024 – “Non ho colpito con l'intenzione di ucciderla, mi dispiace per quello che ho fatto e spero che si possa riprendere al più presto: ho agito perché ero sotto stress, da tempo mi sentivo sotto pressione per problemi legati alla scuola e non riesco neanche io a darmi una spiegazione”.

Il 17enne che lunedì scorso ha accoltellato la docente Sara Campiglio nell'atrio dell'istituto professionale Enaip di Varese ha risposto per circa un'ora alle domande del gip del Tribunale per i minorenni di Milano, fornendo la sua versione sull’accaduto.

Il ragazzo, che soffre di problemi psichici ed è accusato di tentato omicidio, ha negato di aver pianificato l'accoltellamento (la Procura contesta invece l'aggravante della premeditazione). E ha spiegato di aver agito da solo, senza spinte, appoggi o complicità da parte di altri ragazzi della scuola.

Ho fatto un grosso sbaglio - ha riferito - e posso solo chiedere scusa”. Al termine dell'interrogatorio il gip ha convalidato l’arresto, accogliendo la richiesta della Procura per i minorenni, e ha disposto la custodia cautelare nel carcere minorile sulla base del pericolo di reiterazione del reato.

"È un ragazzo molto scosso e provato - spiegano i suoi difensori, gli avvocati Elisa Scarpino e Francesco Morano - e chiediamo che vengano valutate attentamente le sue condizioni, come prevede la giustizia minorile. Ha ammesso le sue responsabilità su un gesto che non ha ancora una spiegazione logica". Alla base del disagio, secondo quanto è emerso dalle indagini, potrebbe esserci anche la proposta di una bocciatura al terzo anno, che poi era stata ritirata in seguito a un ricorso della famiglia.