
Una delle pietre che si sono staccate dalla montagna
Varese – L’ondata violenta di maltempo che si è abbattuta su tutto il territorio provinciale ha causato nell’arco di 48 ore, tra domenica e lunedì, danni e disagi in diverse zone, a preoccupare soprattutto le situazioni di rischio idrogeologico, per il pericolo di smottamenti e frane in un territorio che in caso di forti precipitazioni si sta rivelando sempre più fragile. Ieri mattina l’ennesimo segnale di fragilità la frana sulla strada statale 344 che collega Porto Ceresio a Brusimpiano e a Lavena Ponte Tresa, il tratto è stato chiuso al traffico per consentire le operazioni di sgombero e messa in sicurezza.
Sul posto i tecnici dell’ANAS mentre l’amministrazione comunale di Porto Ceresio ha già incaricato una ditta specializzata ed un geologo per mettere in sicurezza il versante e consentire la riapertura della strada nel più breve tempo possibile. Difficile che la strada possa essere riaperta già entro la giornata di oggi. A preoccupare nella serata di lunedì è stato invece il distacco di materiale roccioso avvenuto a Bisuschio, evento che ha costretto dopo il sopralluogo di vigili del fuoco e tecnici ad allontanare dalle loro abitazioni quattro famiglie, 16 le persone coinvolte.
L’area è stata transennata, in attesa dei lavori per rimuovere le grosse pietre che si sono staccate dalla parete superando le reti di protezione, finendo a poca distanza dalle case nelle quali le famiglie non possono ancora rientrare.
Disagi pesanti anche in vari comuni per i sottopassaggi viabilistici allagati, in particolare a Busto Arsizio e a Gallarate, con sei auto rimaste bloccate dall’acqua. I vigili del fuoco del comando di Varese sono stati impegnati senza tregua per l’intera giornata di lunedì, 45 gli uomini suddivisi in otto squadre chiamate a rispondere a oltre 200 richieste di intervento. Le forti precipitazioni hanno invece determinato un miglioramento nel livello delle acque del Lago Maggiore che ha consentito alla direzione di esercizio della Navigazione di riattivare, a partire da ieri, 29 agosto, sulla sponda varesina gli approdi agli scali di Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia, sospesi dal 3 agosto in quanto l’abbassamento del livello del bacino aveva creato notevoli difficoltà alle operazioni di attracco.
Cancellato anche un altro provvedimento: la riduzione a cento quintali del peso massimo complessivo a pieno carico degli automezzi ammessi a bordo delle motonavi - traghetto fra Laveno Mombello e Verbania Intra. Le previsioni annunciano un miglioramento ma in provincia di Varese la conta dei danni rischia di essere lunga, anche perché agli ultimi vanno sommati quelli del luglio scorso.