ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Dal Sud a Busto Arsizio, da garzone a titolare: la storia dell’uomo che ha salvato la gelateria “Ciuen”

Michele Santamaria arrivò a 12 anni dalla Basilicata, la svolta nel 1970. “Conservo ancora la macchina per fare il gelato al limone alla Ciuen”

In alto: Santamaria oggi. A lato: dietro il bancone della Tosi Ciuen negli anni Settanta Oltre all’insegna ancora conserva le tazzine storiche

In alto: Santamaria oggi. A lato: dietro il bancone della Tosi Ciuen negli anni Settanta Oltre all’insegna ancora conserva le tazzine storiche

BUSTO ARSIZIO – Nei mesi estivi fin dalla prima metà del Novecento era per i bustocchi la sosta obbligata per il gelato con la “parigina”, (il cono), la gelateria Tosi “Ciuen”. Per decenni si è affacciata su piazza Trento e Trieste, prima del trasferimento, dopo essere stata rilevata da Michele Santamaria, 74 anni, bustocco d’adozione, in via Daniele Crespi. È di poche centinaia di metri la distanza tra la vecchia sede che oggi non esiste più, al suo posto un moderno palazzo e quella in via Crespi ma per Santamaria è un percorso a ritroso nel tempo, a quando ragazzino immigrato dalla Basilicata, originario di Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, a 12 anni il primo settembre 1963 arrivò con la sorella maggiore Ortensia in cerca di lavoro a Busto Arsizio dove già viveva una zia. L’incontro con la gelateria che segna la svolta nella sua vita avviene anni dopo, nel 1970.

Racconta Santamaria: “A Busto trovai subito un’occupazione, garzone alla posteria Luoni, giravo in bicicletta, raccoglievo le ordinazioni dai clienti e poi effettuavo la consegna della spesa preparata dal titolare”. Nel frattempo studia alle scuole professionali, poi lavora in officina quindi raggiunge in Germania a Francoforte uno zio, Emilio Gava, che ha una gelateria.

Ricorda: “Con lo zio Emilio ho imparato a preparare il gelato ma l’esperienza importante sarebbe stata quella, qualche anno dopo, ritornato a Busto, da Tosi Ciuen, una grande scuola per me”. Michele Santamaria conserva ancora la macchina spremi agrumi manuale utilizzata in quegli anni lontani, siamo nel 1970, per preparare il gelato al limone alla gelateria Ciuen, sottolinea “per me è un ricordo importante, quanto gelato ho preparato, un’esperienza che ha poi dato la svolta alla mia vita”. Santamaria successivamente lavora in altri locali, ma il cuore è sempre nella vecchia gelateria, in piazza Trento e Trieste, nel 1980 l’occasione che prende al volo: l’attività è in vendita, decide il grande balzo, acquistarla.

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Michele Santamaria oggi

Sono trascorsi 45 anni, il nome storico “Ciuen” non è scomparso dalla città, è ancora ben visibile, sull’insegna della gelateria che si affaccia sua via Crespi, una storia cominciata nei primi decenni del 900, che ha accompagnato generazioni di bustocchi e che continua grazie a Santamaria, immigrato poco più che bambino, bustocco d’adozione.

“Ho imparato tanto da Tosi Ciuen – dice Santamaria – oggi sono contento e orgoglioso di essere riuscito a conservare quel nome per la gelateria. È il passato della città, nella memoria di generazioni, è la maggior parte della mia vita, un impegno condiviso con mia moglie Emanuela, ma anche il presente, con le mie figlie e mio genero che con la Gelateria Ciuen portano avanti l’attività”. Michele Santamaria,apre una vetrinetta, c’è un piccolo tesoro per lui, un ricordo si può dire di famiglia, è una tazzina da caffè, porta una scritta proprio speciale “gelateria Tosi”. È passato tanto tempo, ma la storia continua con il sapore del gelato.