BEATRICE RASPA
Cronaca

Mario Piozzi ucciso a colpi di spranga: trent’anni al reo confesso

Vittima il titolare bresciano di una sala slot di Legnago (Verona). L’imputato: ero ubriaco, volevo solo i soldi

Ucciso a colpi di spranga. Trent’anni al reo confesso

Ucciso a colpi di spranga. Trent’anni al reo confesso

Quinzano (Brescia) – Uccise a sprangate durante una rapina Mario Piozzi, 59 anni, commerciante di Quinzano che dal 2011 gestiva una sala slot a Legnago, in provincia di Verona. Era la sera del 22 dicembre 2019. A distanza di più di quattro anni l’omicida, Daniel Ipsas, 45 anni, è stato condannato a 30 anni. Reo confesso solo a dibattimento – prima si era trincerato dietro il silenzio – l’imputato, originario della Romania, è riuscito a evitare l’ergastolo in Corte d’Assise a Verona. L’omicidio risale appunto al Natale del 2019, e tutto avvenne in una decina di minuti, prima delle 22. Piozzi, padre perso tragicamente in un incidente stradale – fu travolto mentre attraversava la strada – fu sorpreso dal malvivente nel retro del negozio. Ipsas, ladro seriale, fece irruzione armato di spranga da ‘Qui Gioco’, in viale Caduti, con l’intenzione di impossessarsi del fondo cassa, poco meno di tremila euro. Cosa che gli riuscì, ma prima eliminò con sette colpi di spranga il titolare.

A trovare Piozzi a terra con la testa massacrata, agonizzante, fu la figlia della socia della vittima. Il commerciante morì poche ore dopo in ospedale, mentre le forze dell’ordine fecero immediatamente scattare la caccia all’uomo. I sospetti da subito si concentrano sull’imputato, a sua volta di casa a Legnago, curriculum ricco di reati predatori, inquadrato dalle telecamere della sala giochi in orario compatibile con il delitto. Ipsas però nel frattempo era tornato in Romania, e per lungo tempo di lui si persero le tracce. Finché un anno fa fu arrestato in flagranza nel Paese d’origine per altri fatti. Finito a processo davanti ai giudici di Verona per l’omicidio e la rapina di Legnago, solo all’ultimo, poco prima della requisitoria del magistrato, l’autore degli stessi ha confessato la propria responsabilità.

"Sono stato io, lo ammetto – ha dichiarato a sorpresa il quarantacinquenne in videocollegamento dal carcere di Budapest, spiazzando anche i suoi legali –. Ho ucciso io Piozzi a sprangate, volevo solo fare una rapina, non volevo finisse così, ero ubriaco". Un’ammissione al termine della quale la procura ha chiesto la condanna a 30 anni, poi inflitti dalla Corte, che ha anche disposto un risarcimento di 200mila euro per l’unica parte civile, il figlio della vittima.