Sondrio – Patto per il Nord dice “no” al ponte sullo Stretto, all’opera faraonica e avveniristica che ha appena avuto l’ok per la sua realizzazione dagli organi competenti, e promuove una raccolta firme. Associazione Patto per il Nord che presto diventerà un partito (il primo congresso è previsto per il 15 e il 16 novembre a Treviglio). Comincia il percorso contestando, con osservazioni di merito e non per “partito preso”, la realizzazione del ponte sullo stretto che comporterà un esborso di 13.5 miliardi di euro. “Noi di Patto per il Nord – dice Jonny Crosio, ex senatore del Carroccio ed elemento di spicco del nuovo partito di cui è il responsabile proprio per quel che riguarda le infrastrutture – abbiamo effettuato un’attenta analisi tecnica riguardante la costruzione del ponte sullo Stretto. Innanzitutto voglio precisare che non siamo contro il ponte a prescindere, ma vogliamo che le cose siano fatte bene e non così… in maniera assai approssimativa, per diversi aspetti”.

Crosio parte da lontano. “In Europa è stato approvato un piano per far sì che vengano realizzati e potenziati i cosiddetti 9 corridoi per l’alta velocità e l’alta capacità. E ben 4 di essi passano per l’Italia. Il ponte sullo Stretto è il terminale del corridoio 5, quello per intenderci che da Oslo va fino in Sicilia. Noi siamo contro la realizzazione del ponte perché in primis l’alta velocità si ferma a Salerno e quindi diciamo a Salvini e a chi di dovere che prima del ponte servirebbe arrivare da Salerno a Reggio Calabria con l’alta velocità (19 miliardi di costo). Con i soldi del ponte, piuttosto, valorizzeremmo il porto di Gioia Tuaro, una struttura che potrebbe diventare un gioiello e un hub importante per tutta l’Europa”.
I soldi per il ponte “potrebbero essere quindi usati per altre infrastrutture, per esempio per riqualificare la Ss 36 o per finire altre opere in Italia e completare questi corridoi. Corridoi per i quali il nostro Paese non ha nemmeno chiesto i soldi messi lì sul piatto dalla Nato (favorevole a questi corridoi per lo spostamento di mezzi bellici e quanto altro per l’Europa)”. E per dire no al ponte sullo Stretto “abbiamo istituito una raccolta firme contro il ponte che nei primi 15 giorni ha già visto 15.000 firme. Ci saranno tanti gazebo anche nei prossimi giorni ma si può anche firmare on line, andando sul sito di Patto per il Nord. Facciamo conto di arrivare presto a 30.000 no contro questa opera faraonica che non è una priorità assoluta… le priorità a livello di infrastrutture, come detto in precedenza, sono altre”.