
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, con Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato con delega al Cipess, a Roma il 6 agosto 2025
Milano – La regione più coinvolta nella costruzione del ponte sullo Stretto di Messina sarà la Lombardia, a detta del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nella presentazione del progetto definitivo dell’opera, approvato il 6 agosto dal Comitato interministeriale di programmazione economica, Salvini ha citato uno studio di Open Economics secondo cui “la prima regione per coinvolgimento di aziende sarà la Lombardia”. Prima di aprire i cantieri sarà necessaria l’approvazione della Corte dei Conti, ma i maggiori imprenditori del Paese contano che l’avvio dell’opera da 13,5 miliardi avverrà – come promesso dal ministro – tra settembre e ottobre.
Se in una parte d’Italia la realizzazione del ponte viene criticato da molti gruppi a causa dei suoi impatti ambientali, dei costi e del rischio di massicce infiltrazioni mafiose, le grandi imprese di costruzione hanno accolto con grande favore l’annuncio di Salvini. Il presidente di Assolombarda, Alvise Biffi, ha dichiarato di aver “appreso con soddisfazione del via libera, da parte del Cipess, al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera strategica per il nostro Paese, unica nel suo genere, la cui realizzazione, nei prossimi anni, avrà ricadute positive sull’economia nazionale. Questa grande infrastruttura rivoluzionerà i collegamenti da e per la Sicilia, implementando una rete di trasporto europea e coniugando il meglio dell’ingegneria internazionale con la capacità industriale italiana. Sono convinto che Webuild e tutte le imprese coinvolte saranno capaci di contribuire al compimento di uno dei progetti più ambiziosi al mondo dimostrando, ancora una volta, l’eccellenza delle competenze italiane. Il Ponte sullo Stretto di Messina renderà l’Italia più unita e connessa, moltiplicando, con un effetto domino, le opportunità di business per l’intero tessuto produttivo”.

Il coinvolgimento della Lombardia si concretizza attraverso la partecipazione di aziende del territorio nella filiera produttiva dell’opera. Il consorzio Eurolink, guidato dalla lombarda Webuild, rappresenta la principale società costruttrice del progetto, mentre diverse imprese lombarde dovrebbero beneficiare dell’indotto generato dalla mega-infrastruttura.
Secondo i calcoli di Open Economics a cui Salvini si è rifatto, durante la fase cantieristica l’opera sarà in grado di apportare un contributo di 23,1 miliardi al Prodotto interno lordo, di cui 5,6 miliardi per la sola Lombardia. Seguono Lazio (3,7 miliardi di euro), Sicilia (2,1 miliardi di euro) e Calabria (1,9 miliardi di euro).
Il moltiplicatore economico dell’investimento stimato è piuttosto alto: per ogni euro speso nella realizzazione del ponte, verrà prodotto in Italia un valore aggiuntivo di 1,83 euro. Per la Lombardia, lo studio di Open Economics prevede anche un aumento dei posti di lavoro: con più di 9.300 nuovi occupati.
Ovviamente, Salvini ha citato anche “imprese venete, laziali, emiliano-romagnole. Ovviamente conto che la formazione professionale sia a partire da Sicilia e Calabria, che sono due delle regioni più alto tasso di disoccupazione giovanile dell’Europa”. Il ministro conta di iniziare in autunno sia i lavori, sia gli espropri.