Volo fatale sulla zip-line, cade e muore davanti alla sua famiglia: c’è un video dell’incidente

Ghizlane Moutahir precipita a 20 metri dall’arrivo della Fly Emorion, in Valtellina: "Scivolata dall’imbracatura, forse dopo un malore". Le nipoti stavano filmando con i cellulari. Sequestrato l’impianto

Migration

Bema (Sondrio) – Un volo nel vuoto di venti metri davanti agli occhi delle nipoti che la stavano riprendendo con uno smartphone. Doveva essere una giornata di festa e di emozioni quella di ieri per Ghizlane Moutahir – origini marocchine ma in Italia da decenni – e invece si è trasformata in una tragedia per ora con tante domande e poche spiegazioni.

Ghizlane, 41 anni, casa a Sant’Angelo Lodigiano dopo anni passati sul lago di Como, nel Lecchese, a Oliveto Lario, ha perso la vita mentre stava provando l’esperienza adrenalinica di Fly Emotion, la zip-line che consente di sorvolare sorretti da un’imbracatura sospesa a un cavo d’acciaio la Valle del Bitto, tra Albaredo per San Marco e Bema, sulle Alpi Orobie della Valtellina. Un volo su un paesaggio alpino (quasi) incontaminato a cento all’ora che dura due minuti e mezzo e che da anni richiama migliaia di turisti.

Ieri, verso le 12.20, qualcosa è però andato storto, per la prima volta dal 2011, quando l’impianto è stato inaugurato: secondo una prima ricostruzione dei carabinieri di Morbegno la donna era arrivata a una ventina di metri dalla stazione di arrivo a Bema, quindi sulla prima delle due tratte della zip-line, e si trovava a più di 20 metri d’altezza quando si è fermata. A questo punto potrebbe aver tolto i piedi dalle staffe di sicurezza, forse perché si è spaventata o forse per un malore precedente che l’avrebbe anche fatta rallentare, quindi si è sganciata dall’imbracatura senza che questa subisse cedimenti – non è ancora chiaro se fosse troppo larga o altro – ed è scivolata nel vuoto, cadendo nei boschi sottostanti e morendo sul colpo.

I primi ad arrivare sul posto sono stati i sanitari del 118 con un’ambulanza della Croce Rossa, ma al loro arrivo era già senza vita. La Procura di Sondrio ha disposto il sequestro dell’impianto, dei capi d’abbigliamento indossati dalla vittima e dell’imbracatura. Dopo il sopralluogo del magistrato di turno, Stefano Latorre, la salma è stata recuperata nel dirupo. L’indagine, alle battute iniziali, punta innanzitutto a stabilire se l’imbracatura fosse stata fatta indossare in modo corretto. Sul corpo della donna sarà invece eseguita l’autopsia, immediatamente disposta dal magistrato.

La 41enne, sposata e senza figli, si trovava in Valtellina per una giornata all’insegna del divertimento insieme ad alcuni familiari, tra cui le due nipoti. Le ragazze avevano appena terminato la traversata in coppia, poi la zia è partita da sola: attorno alle 12.20 la tragedia, ancora senza risposte, mentre le nipoti stavano filmando con il telefonino la discesa della 41enne. Proprio il video potrebbe essere d’aiuto alla Procura per avere un quadro della dinamica dell’incidente, in attesa dell’esito dell’autopsia e dei rilievi sull’impianto e l’imbraco che saranno effettuati in questi giorni.

Appena avuta la notizia del drammatico incidente, l’amministratore delegato di Fly Emotion, Matteo Sanguineti, si è messo in auto per raggiungere Bema: "Il primo pensiero va alla signora e alla sua famiglia – dice –. Non si sa ancora con precisione cosa possa essere accaduto, sono scioccato e incredulo. Siamo a completa disposizione della magistratura e noi per primi cercheremo di capire cosa possa essere successo. L’impianto è stato inaugurato tredici anni fa e vi avranno volato nella traversata fra Bema e e Albaredo oltre 200mila persone: in tutto questo tempo non abbiamo mai avuto incidenti. Sono allibito e incredulo".

L’impianto, che dà lavoro a 15 persone e che nel 2021 dopo la pandemia ha conosciuto un boom di accessi, è ora chiuso e sotto sequestro.