
Il comparto ristorazione e alberghiero stima 1.240 nuovi posti a luglio
Sondrio, 19 luglio 2025 – In tutta la provincia di Sondrio aumentano le opportunità di lavoro – soprattutto quelle a termine – ma le imprese faticano, spesso, a trovare personale per mancanza di candidati. Sono 2.540 le opportunità lavorative offerte dalle imprese della provincia a luglio, 370 in più rispetto allo stesso mese del 2024, e 5.090 nel trimestre luglio-settembre 2025, 600 in più rispetto all’intero trimestre dell’anno precedente.
I settori che assumono
A delineare questo scenario confortante è il bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Terziario traina la ricerca di personale con 1.970 ingressi programmati nel mese e 3.640 nel trimestre, con il comparto turistico, comprensivo dei servizi di alloggio e ristorazione, che stima 1.240 entrate nel mese (pari al 48,8% del totale) e 1.870 nel trimestre (36,7%), seguito da Commercio (380 ingressi a luglio e 710 nel trimestre), Servizi alle imprese (200 nel mese e 560 tra luglio e settembre) e Servizi alle persone (140 nel mese e 500 nel trimestre).
L’industria
Nel mese corrente l’Industria programma complessivamente 480 entrate e 1.180 nel trimestre. Cala per il terzo mese consecutivo e si mantiene sotto la quota del 50% il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con le imprese che dichiarano difficoltà di reperimento per circa 1.051 assunzioni (41,4% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” (nel 28% dei casi), mentre la “preparazione inadeguata” si attesta all’8,5%. Tra le figure dirigenziali a elevata specializzazione la difficoltà media di reperimento si alza al 61,7%, con i tecnici della salute difficili da trovare nel 75% dei casi.
Gli introvabili
Si fatica a trovare soprattutto professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (85,7%) e professionisti dei servizi personali (68%), in entrambi i casi per mancanza di candidati. L’offerta di contratti stabili – a tempo indeterminato o di apprendistato – è pari al 14% contro l’86% di contratti a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.