MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Castione, incendio doloso: arrestato l’imprenditore Andrea Taurino

Il titolare della Work Safety Spa sarebbe il vero mandante del rogo del 16 settembre scorso. “Voleva riscuotere la maxi-assicurazione stipulata sul magazzino e sulla merce depositata all’interno”

L’incendio del capannone di Castione in Valtellina avvenuto il 16 settembre
L’incendio del capannone di Castione in Valtellina avvenuto il 16 settembre

Sondrio, 15 novembre 2023 – La svolta, sospesa nell’aria da tempo, è arrivata nelle ultime ore, quando i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio lo hanno convocato alla caserma “Alessi“, dove gli hanno notificato l’ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari, firmato dal gip Fabio Giorgi "valutate le condizioni di salute dell’indagato", su richiesta della Procura di Sondrio.

“Lei può parlare unicamente con sua moglie e il suo avvocato. Ora la accompagniamo a casa”, gli hanno detto gli investigatori del maggiore Nicola Leone.

Ai domiciliari

E da ieri, dunque, Andrea Taurino, 50 anni, di Bari, ma da tanto tempo trapiantato in Valtellina, titolare della ditta Work Safety Spa il cui capannone in affitto da un paio d’anni a Castione il 16 settembre fu distrutto dalle fiamme dolose, è agli arresti domiciliari. Una misura coercitiva - dopo quella dell’obbligo di dimora per un’altra indagine stavolta della Squadra Mobile di Sondrio per una presunta truffa di oltre 100mila euro ai danni di una società tedesca - legata proprio al rogo che, il 29 settembre, aveva portato in carcere gli esecutori materiali, Massimo Dato, 51enne, e il coetaneo Tiziano Pedone, di Milano, e il sospetto fiancheggiatore 40enne Marco Crocenzi (poi per tutti misure attenuate: i primi due ai domiciliari, il terzo con obbligo di firma). Poi a finire a San Vittore fu, il 20 ottobre, il reclutatore degli incendiari, Leonardo Petrachi, 62 anni, di Corsico.

La confessione

Che cantò come un “canarino“, più ancora degli altri, messo alle strette: “Li ho ingaggiati io per l’incendio. Mi ha incaricato Taurino di distruggere il capannone. Promettendomi tanti soldi e una carica dirigenziale nella nuova società che stava costituendo”. Avrebbe consegnato al reclutatore metà della somma stabilita e le chiavi del cancello del capannone, con le quali i due incendiari hanno avuto facile accesso.

La testimone

Come, del resto, testimoniò la super testimone che la sera in cui divamparono le fiamme, a Castione, raccontò ai carabinieri: “Sono arrivati due uomini su un Fiorino. Prima del fuoco e di un boato hanno aperto il cancello con le chiavi". Movente? Incassare i soldi della maxi-assicurazione stipulata sul magazzino (720mila euro per il fabbricato) e la merce (3 milioni di indennizzo) al suo interno, secondo gli inquirenti. “Da un mese chiedevo ai magistrati fosse interrogato - afferma il suo avvocato, Francesco Romualdi -. Avremmo chiarito più aspetti. Oggi avrò accesso agli atti. La Procura aveva chiesto il carcere per il mio assistito”. L’interrogatorio di garanzia è in programma domani alle 9 a Palazzo di giustizia.