Bema (Sondrio) – Ci sono i primi indagati per la morte di Ghizlane Moutahir, la donna di 41 anni morta precipitando, domenica 5 maggio, dalla zip-line Fly Emotion tra Albaredo e Bema. La conferma arriva dalla Procura di Sondrio che coordina l’indagine sull’incidente. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
I magistrati stanno sentendo tutti i testimoni presenti il giorno della tragedia: i dipendenti della società che gestisce l’impianto, in particolare gli addetti alla “vestizione” dei clienti che si apprestano al volo, i soccorritori che per primi sono arrivati sul luogo dell’incidente, e i parenti della donna, che hanno assistito impotenti al dramma dal parapetto della stazione d’arrivo. La procura ha anche acquisito il filmato realizzato con lo smartphone proprio da una nipote di Moutahir che stava riprendendo l’arrivo della donna alla stazione di Bema.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Morbegno, fatta subito dopo l’incidente, il volo della donna, partita da Albaredo verso le 12, si è fermato a circa una ventina di metri dalla stazione di arrivo, in un punto alto circa 30 metri dal suolo. La donna, per cause che accerteranno i magistrati, è “scivolata” dall’imbracatura ed è precipitata al suolo, morendo sul colpo.
Sul cadavere della donna, residente da qualche anno a Sant’Angelo Lodigiano dopo aver vissuto a Oliveto Lario (Lecco), è stata disposta l’autopsia, affidata al medico legale Luca Tajana di Pavia, in programma per questo venerdì, a cui faranno seguito altri incarichi per consulenze tecniche e meccaniche.