
Sul palco del Lecco Pride il sindaco Mauro Gattinoni ha raccontato la storia della bimba
Lecco – Il diritto di una bambina ad avere due mamme e il coraggio delle due donne e di un sindaco affinché il diritto costituzionale di quella bambina venga riconosciuto. Giulia (nome di fantasia) è una bambina piccola con due mamme: una naturale, che l’ha partorita; l’altra intenzionale, che vuole essere riconosciuta come madre, sebbene manchi una legge che lo consenta, e anzi una norma del 2004 lo vieti. Giulia ha così un solo genitore. Ma Mauro Gattinoni, il sindaco di Lecco, dove Giulia è nata, ha provato a riconoscere entrambe le genitrici: sì è assunto la responsabilità di indicare il nome delle due donne sull’atto di nascita. Il collega del paese dove mamme e piccola risiedono si è invece rifiutato di trascriverlo. Non solo: ha segnalato in Procura sia Gattinoni, sia le due mamme. I giudici hanno così imposto di cancellare dal certificato civile di Giulia il nome della mamma intenzionale e di lasciare solo quello della madre naturale.
A raccontarlo, dal palco del Lecco Pride, lo stesso sindaco di Lecco: “Non per orgoglio, ma per coscienza – spiega –. E per rispetto della Costituzione”. Una recente sentenza della Corte costituzionale stabilisce infatti che “è incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita legittimamente praticata all’estero”. Proprio come Giulia, che forse potrà finalmente avere due mamme, due genitori legalmente riconosciuti, come è suo diritto. “Dopo essere stato eletto, due mamme mi hanno chiesto se ero disponibile a riconoscerle genitori della loro figlia, nata in ospedale a Lecco – ricorda Mauro Gattinoni -. In assenza di una legge, il funzionario dell’Anagrafe non avrebbe potuto. Mi sono consultato con i miei assessori e abbiamo deciso di sì. Mi sono assunto io la responsabilità. L’atto avrebbe dovuto poi essere trascritto nel Comune di residenza”.
Il sindaco di quel paese tuttavia ha impugnato l’atto e ottenuto la cancellazione della madre intenzionale. In base agli articoli 2, 30 e 30 della Costituzione, i giudici della Suprema corte con un pronunciamento depositato il mese scorso hanno tuttavia stabilito il contrario e che cioè Giulia e tutti i bambini come lei hanno diritto a una famiglia con due mamme. “Non è più questione di una scelta di fede, di sensibilità, coscienza o di coraggio di un sindaco – commenta il primo cittadino di Lecco -. Ora è un diritto del bambino da tutelare”. Sia lui sia le due mamme di Giulia continuano quindi la battaglia legale affinché anche il nome di quella intenzionale compaia di nuovo nell’atto di nascita e Giulia abbia due genitori riconosciuti. Due madri.