CARLALBERTO BIASINI E FULVIO D’ERI
Cronaca

Lo sci, la montagna, l’altruismo: "Abbiamo perso dei veri amici". Choc per la morte dei tre finanzieri

Luca, nato a Tirano, viveva nel capoluogo. Alessandro e Simone erano ragazzi d’Alta Valle. Tutti e tre sportivi, nomi noti nei club valtellinesi. Poi la scelta di dedicarsi al soccorso

Le vittime del tragico incidente. Da sinistra Simone Giacomelli, di 22 anni, Luca Piani, di 32 e Alessandro Pozzi, di 25

Le vittime del tragico incidente. Da sinistra Simone Giacomelli, di 22 anni, Luca Piani, di 32 e Alessandro Pozzi, di 25

Sondrio – Un’intera valle è in lutto per la morte dei tre militari del Sagf - il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza - tragicamente scomparsi mercoledì in Valmasino nel corso di un’esercitazione. La comunità è ancora incredula per la tragica morte del tiranese di nascita ma residente a Sondrio Luca Piani, 32 anni, di Alessandro Pozzi, 25 anni, residente a Valfurva, e Simone Giacomelli, 22enne di Valdisotto. È il momento del dolore, del pensiero alle famiglie e del ricordo di tre ragazzi che, con grande convinzione, avevano deciso di entrare nel Sagf completando tutto il complesso iter necessario, e dedicare la loro vita al lavoro del soccorritore, a essere pronti a intervenire in montagna anche nelle condizioni più estreme.

Alessandro e Simone, due ragazzi dell’Alta Valle, erano molto conosciuti, il primo ottimo sciatore fin da giovane, maestro di sci, e il secondo specialista dello scialpinismo. "È un gran dolore per tutti noi – dice Luciano Bertolina, presidente del Cai Valfurva -, erano bravissimi ragazzi che avevano scelto di entrare nella Guardia e che si adoperavano per aiutare gli altri. Alessandro e Simone li conoscevo fin da bambini, le loro famiglie sono appassionate di montagna, spesso hanno partecipato e partecipano alle nostre gite e alle nostre iniziative. Alessandro me lo ricordo negli ultimi anni sulla parete della palestra di arrampicata di Valfurva ad esercitarsi. Entrambi erano ragazzi brillanti che fin da giovanissimi si sono accostati alla montagna e la amavano. Un abbraccio e un pensiero alle famiglie, anche ovviamente a quella di Luca".

Pozzi era cresciuto nel Reit Ski Team di Bormio. "È una tragedia immane – dice Daniele Martinelli, presidente del Team -, non ci sono parole per descrivere il dolore per la perdita di Alessandro. Per noi, a partire da me e mio fratello, del Reit Ski Team, un club “familiare”, è stato veramente uno choc, ma lo è stato per tutti gli abitanti della zona, per tutti quelli che hanno conosciuto Alessandro. Era un ragazzo veramente d’oro, quello che ogni genitore avrebbe voluto avere. E, credetemi, non è assolutamente retorica. Con me e mio fratello c’era un rapporto di amicizia così come con la sua famiglia. Era un ragazzo straordinario, dal carattere timido e piuttosto riservato ma capace di farsi volere bene. Aiutava tutti gli altri alle gare, era generoso, mai una parola fuori posto. Ed era intelligente, era bello parlare con lui. A livello sportivo, Alessandro era un ottimo sciatore, specialista del gigante dove era veramente forte. Da giovane ha vinto anche qualche gara Fis. Era felice di quel che stava facendo, era la sua grande passione. Lascia un vuoto grandissimo, incolmabile".

Oggi il Consiglio comunale di Sondrio osserverà un minuto di silenzio per onorare i tre militari delle Fiamme gialle. Fra i banchi siede anche il consigliere di maggioranza Andrea Zoia, ex compagno di scuola di Luca Piani: "Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglie dei militari. Avevo rivisto Luca un mese fa. Abbiamo frequentato insieme le superiori, il corso per periti. Un ragazzo a modo, già allora andava in montagna. Recentemente mi parlava del suo amato bambino che ha tre anni. Quando ho saputo la notizia dell’incidente stavo lavorando, ma ho dovuto fermarmi. Mi dispiace moltissimo".

Intanto la Procura del capoluogo valtellinese ha disposto e fissato per domani l’autopsia sui tre giovani finanzieri, i cui corpi riposano in obitorio vegliati da due colleghi in divisa, nell’ambito di un’indagine avviata con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Non ci sono dubbi che si sia trattato di un incidente, spetterà alle indagini valutare l’eventuale stato di usura degli ancoraggi. Secondo una prima ricostruzione i tre stavano salendo sul sentiero degli Asteroidi a 1.600 metri di altezza ancorandosi ai perni sulle rocce. Il loro peso non sarebbe stato retto dalla cosiddetta “sosta” e sarebbero precipitati nel vuoto.