Tumore allo stomaco, da Wuhan a Milano la nuova tecnica chirurgica ‘delle membrane’ contro le recidive

Già un centinaio i pazienti operati all’ospedale San Giuseppe: non viene rimossa solo la parte di stomaco malata ma anche il ‘sacchetto’ che lo contiene. La metodologia, già usata nei casi di neoplasia al retto, ha abbattuto la ricomparsa del cancro

Infiammazione allo stomaco: dietro può nascondersi una malattia oncologica

Infiammazione allo stomaco: dietro può nascondersi una malattia oncologica

Milano, 30 agosto 2023 - Rimuovere in blocco il tumore e ogni suo più piccolo focolaio, asportando non solo lo stomaco, o parte di esso (a seconda della sede e dell'estensione della lesione neoplastica), ma anche quell'insieme di membrane che come un 'sacchetto' avvolgono l'organo, lo fissano alla parete addominale e contengono i suoi linfonodi, nervi e vasi sanguigni, con l'obiettivo di limitare il rischio di recidive.

Consiste in questo l'innovativa tecnica chirurgica per trattare i tumori gastrici nata in Cina, dove l'incidenza di queste patologie è molto più alta che in occidente, e arrivata da poco anche nel nostro Paese.

Un centinaio gli operati

"Ad oggi - dichiara Andrea Porta, direttore della chirurgia generale dell'ospedale San Giuseppe di Milano - Gruppo MultiMedica, che ha introdotto la metodica in Italia - sono oltre un centinaio i pazienti italiani con tumore allo stomaco operati secondo l'approccio della scuola cinese".

Quinta neoplasia più comune al mondo e terza causa di decesso per tumore, il cancro allo stomaco non presenta sintomi specifici. I pazienti che ne sono affetti hanno disturbi riconducibili a una semplice gastrite, si curano con farmaci, ritardando esami più approfonditi, come una gastroscopia in grado di indagare ciò che accade alla mucosa gastrica.

Mancanza di screening

Nel nostro Paese la mancanza di programmi di screening specifici per questo tumore porta a scoprire la malattia a uno stadio avanzato o metastatico, che incide sulla scelta del trattamento e sulla prognosi. La chirurgia rimane il cardine terapeutico, eventualmente coadiuvata da chemioterapia prima e/o dopo l'intervento.

"La cosiddetta tecnica chirurgica delle membrane - prosegue - è stata sviluppata al Tongji Cancer Center di Wuhan, centro di riferimento asiatico per la cura del tumore dello stomaco, che conta circa 2.000 interventi l'anno".

Asportare membrane senza reciderle

"In sostanza- sottolinea Porta- si cerca di raggiungere una maggior radicalità dell'intervento non solo grazie all'asportazione dello stomaco, o di una parte di esso, e dei linfonodi loco regionali, ma anche di quelle strutture connettivali che dal punto di vista embriologico rappresentano i piani all'interno dei quali si sono sviluppati i vasi sanguigni e linfatici di pertinenza dello stomaco". "Sembra che la possibilità di asportare queste membrane in maniera anatomica, senza reciderle, possa migliorare l'efficacia dell'intervento - rende poi noto - e di conseguenza il controllo locale della malattia rispetto all'intervento standard che procede 'per pezzi', interrompendo la continuità delle membrane, con il rischio di disseminazione della malattia".

Meso, la membrana di collegamento

"La metodica - continua l'esperto - nasce per cercare di rispondere a quella quota di pazienti che, nonostante il trattamento chirurgico, sviluppa una recidiva locale, probabilmente a causa di una diffusione del tumore proprio in quelle membrane di collegamento tra lo stomaco e la parete addominale. Si ispira a un principio già convalidato nella chirurgia del tumore del colon retto, che prevede sempre di asportare, oltre alla porzione di organo malato, anche il suo 'meso', un insieme di tessuti connettivali che lo fissano all'addome e in cui scorrono vasi e nervi.

Tumore al retto: recidive scese dal 20 al 3%

Questo approccio ha cambiato la storia della patologia tumorale del retto, passando da tassi di recidive di quasi il 20% a tassi del 3%".- "Il nostro auspicio- afferma- è di ottenere risultati simili anche per il tumore gastrico.

Presso il Tongji Cancer Center di Wuhan è attualmente in corso un trial (sperimentazione) randomizzato monocentrico, i cui risultati preliminari hanno confermato la sicurezza della tecnica delle membrane nel trattamento del cancro allo stomaco. Siamo ora in attesa dei dati di sopravvivenza a 3 anni".

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Intervento in laparoscopia

"L'intervento viene eseguito in laparoscopia, per poter usufruire di quella che il professor Gong, ideatore della tecnica, ha definito come 'visione submicroscopica'. In sostanza - conclude Porta - l'evoluzione dello strumentario laparoscopico consente di individuare con precisione i piani anatomici all'interno dei quali operare mantenendo integre le cosiddette membrane. L'approccio laparoscopico, inoltre, permette di ottenere un minor dolore postoperatorio e un più veloce recupero delle funzioni fisiologiche, con una conseguente riduzione dei tempi di degenza ospedaliera".

Al San Giuseppe ambulatorio dedicato

In Asia, dove la malattia è spesso diagnosticata in stadio precoce, la laparoscopia è considerata lo standard terapeutico. In Italia, il Gruppo MultiMedica è tra le poche strutture a eseguire tutte le tipologie di intervento laparoscopico per il trattamento dei tumori gastrici: gastroresezioni (asportazione di una parte dello stomaco), gastrectomie (asportazione di tutto l'organo) e la tecnica delle membrane. Gli interventi oncologici vengono eseguiti presso il presidio dell'ospedale San Giuseppe di Milano, dove opera un team multidisciplinare ed è stato istituito un ambulatorio di chirurgia oncologica dedicato ai pazienti affetti da tumore dello stomaco.

Chirurgia bariatrica

Sempre sul fronte della chirurgia gastrica ma relativamente a patologie non tumorali, presso l'Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni è attivo un centro di chirurgia bariatrica, sede della direzione della Scuola Acoi Sicob, che dispone di competenze endocrinologiche, dietologiche, psicologico/psichiatriche e chirurgiche per una presa in carico completa del paziente con obesità. 

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