"Caring Nurse" al Niguarda, infermiere dedicato all'accoglienza dei pazienti e dei familiari

L'assessore Bertolaso ha introdotto la possibilità per i caregiver di accompagnare gli over 65 al pronto soccorso. Il Niguarda ha introdotto una nuova figura professionale, il "caring nurse", per aiutare pazienti e familiari a comprendere cosa stia accadendo.

Negli "indirizzi di programmazione" per l’anno 2023 - le antiche "regole di sistema", canovaccio per l’amministrazione di quel Welfare che vale quasi l’80% del bilancio della Regione –, l’assessore Guido Bertolaso ha inserito la possibilità, per i caregiver, di accompagnare over 65, allettati o barellati oltre il triage dei pronto soccorso, "compatibilmente con la situazione" dei reparti di emergenza-urgenza rimasti inaccessibili agli accompagnatori negli anni della pandemia, ma da molto prima in crisi di personale e overbooking di codici minori figli delle lacune della sanità territoriale. Un passo per tamponare quell’ansia di chi aspetta – di sapere come sta un proprio caro, o anche l’esito di un esame, se sarà ricoverato o mandato a casa – che in pronto soccorso aggrava il disagio di pazienti e familiari e, nei meno civili, può scatenare tensioni e aggressioni sempre più frequenti al personale sanitario.

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Al pronto soccorso del Niguarda, il più importante di Milano che macina da solo un quinto degli accessi della città, hanno fatto un passo in più: da qualche settimana è stata istituita una nuova figura professionale dedicata in esclusiva all’accoglienza e alla comunicazione con pazienti e familiari. Il compito che in altre strutture è affidato a volontari o personale amministrativo nel Grande ospedale metropolitano è appannaggio di un "caring nurse", operativo tutti i giorni dalle 7 alle 21 tra sale d’attesa, triage e sale visita: un infermiere specialistico che conosce il pronto soccorso e diventa il punto di riferimento per le domande di utenti e accompagnatori, aiutandoli a comprendere cosa stia accadendo e coordinandosi coi volontari e con i servizi socio-assistenziali per le necessità delle persone più fragili o che non hanno qualcuno che le possa aiutare. Al tempo stesso, sottolineano dal Niguarda, il "caring nurse" alleggerisce anche lo stress degli altri operatori sanitari, evitando che vengano distratti e interrotti dalle richieste dei familiari mentre svolgono il loro lavoro “in trincea“.Giulia Bonezzi

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