REDAZIONE SALUTE

Gemelle siamesi separate al San Gerardo di Monza: un intervento chirurgico straordinario

Le due piccole senegalesi presentavano una rara fusione dei crani: la complicatissima operazione effettuata da una équipe internazionale è durata 48 ore ed è riuscita a salvare la vita a una delle sorelline. I genitori: “Grazie a tutto lo staff, anche per la vicinanza umana”

L'equipe internazionale che ha eseguito l'operazione al San Gerardo di Monza dove Smile House Fondazione ETS ha coordinato un progetto medico e umano di grande complessità avviato 10 mesi fa, in cui è stato possibile pianificare ogni fase dell’operazione

L'equipe internazionale che ha eseguito l'operazione al San Gerardo di Monza dove Smile House Fondazione ETS ha coordinato un progetto medico e umano di grande complessità avviato 10 mesi fa, in cui è stato possibile pianificare ogni fase dell’operazione

Monza, 23 giugno 2025 – Un’impresa medica di straordinaria complessità, culminata nella separazione di due gemelline siamesi senegalesi di due anni e mezzo, affette da una rarissima forma di craniopago verticale totale, ha visto Smile House Fondazione ETS in prima linea come promotore e coordinatore di un’eccezionale rete di cooperazione internazionale e nazionale.

La casistica

L’intervento, durato 48 ore consecutive presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, rappresenta una pietra miliare nella chirurgia cranio-facciale pediatrica. Le gemelline presentavano una delle forme più rare e complesse di fusione cranio-encefalica, con una connessione estesa tra le ossa del cranio, i tessuti cerebrali e il sistema vascolare.

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I gemelli craniopagi rappresentano circa 1 caso ogni 2,5 milioni di nascite con meno di 60 interventi di separazione registrati dal 1950 ad oggi, di cui meno di 15 hanno riguardato forme verticali totali. La rarità e l’eccezionalità di questa procedura sono sottolineate dal fatto che l’ultimo intervento analogo in Italia risale al 2017 presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Gli attori

Il team italiano dell’Ospedale San Gerardo ha assicurato la propria disponibilità a mettere a disposizione la propria struttura e i propri sanitari, nonostante l’elevato grado di complessità delle prestazioni sanitarie e le molteplici criticità connesse al percorso diagnostico, terapeutico, chirurgico, assistenziale e riabilitativo. Questo intervento chirurgico ha rappresentato la fase conclusiva di un percorso innovativo durato dieci mesi, articolato in diverse tappe di separazione progressiva cerebro-vascolare e una complessa ricostruzione multi-tissutale.

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L’équipe multidisciplinare, supportata da specialisti statunitensi ed europei con esperienza in casi simili, ha utilizzato simulazioni virtuali 3D e collaborato con altre eccellenze lombarde come l’Istituto Neurologico Besta, il Policlinico di Milano e il Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il Comitato Etico Clinico è stato costantemente coinvolto per un adeguato approfondimento bioetico della complessa situazione.

L'ingresso dell'ospedale San Gerardo raggiunto dai due gemellini
L'ospedale San Gerardo di Monza, un centro di eccellenza per la sanità nazionale

Il bilancio

Nonostante l’altissimo rischio e le precarie condizioni cliniche di una delle due bambine, l’obiettivo della separazione vitale per entrambe è stato perseguito con tenacia. Purtroppo, una delle due piccole non è riuscita a superare la fase finale dell’intervento. La sorella D., invece, ha superato la delicatissima operazione ed è ora in terapia intensiva neurologica, con progressivi miglioramenti che le permetteranno per la prima volta di intraprendere un cammino verso l’autonomia motoria.

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La storia

Le gemelline sono giunte in Italia nel luglio 2024 grazie a un volo organizzato dall’Aeronautica Militare Italiana e al trasporto di AREU, un viaggio reso possibile dalla segnalazione e dall’impegno congiunto di Smile House Fondazione ETS e della World Craniofacial Foundation. Entrambe attive da decenni nella cura di bambini affetti da malformazioni cranio-facciali, hanno individuato nella Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza il partner ideale per l’elevata expertise in ambito neurochirurgico e cranio-facciale pediatrico.

L’esperienza

La scelta del San Gerardo non è stata casuale: già dal 13 dicembre 2023, la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori (FSGT) e Smile House Fondazione ETS hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che ha sancito la creazione, all’interno del San Gerardo, di un Centro denominato Smile House. Questo centro si inserisce nella più ampia Rete Smile House, composta da 8 Centri su tutto il territorio nazionale (4 Hub chirurgici a Roma, Vicenza, Pisa, Monza e 4 Spoke ambulatoriali a Cagliari, Taranto, Ancona, Catania), nati grazie a partnership consolidate con strutture del Servizio Sanitario Nazionale.

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Il Centro del San Gerardo è dedicato all’assistenza multispecialistica di pazienti, italiani e stranieri, affetti da malformazioni cranio-facciali, dalla diagnosi prenatale fino al termine dello sviluppo psico-fisico. Questa rete si fonda su un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Salute, attivo fin dal 2008 e rinnovato nel 2022, che definisce il quadro programmatico per garantire un percorso assistenziale completo, dalla diagnosi prenatale all’età adulta, e per promuovere la ricerca scientifica su tecnologie, protocolli e cause delle malformazioni.

Il commento

Medici e infermieri de San Gerardo hanno dichiarato: "Noi tutti, medici e infermieri abbiamo avuto l’opportunità di prenderci cura di queste due bambine e della loro famiglia, affrontando insieme un percorso lungo e complesso per trattare una rara e gravissima malformazione cranio-encefalica. Per oltre dieci mesi, tutta l’équipe si è impegnata con competenza, dedizione e spirito di collaborazione, con l’obiettivo di offrire ad entrambe le gemelle le stesse opportunità di sopravvivenza e di qualità della vita. Esprimiamo profonda gratitudine alla famiglia per la fiducia e la forza dimostrate, alle associazioni internazionali che hanno reso possibile questo progetto, e a tutti i professionisti che hanno collaborato con impegno a questo percorso tanto complesso quanto umanamente e professionalmente straordinario”

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L’accordo

Il successo della complessa operazione delle gemelle siamesi è il risultato di un ulteriore Protocollo d’Intesa siglato da Smile House Fondazione ETS con la World Craniofacial Foundation e la Mouhamad Rassoul Dieng Foundation. Questo accordo ha permesso di convogliare competenze, risorse e impegno verso un obiettivo comune. La Mouhamad Rassoul Dieng Foundation ha reso possibile questo percorso, destinando un contributo di 3 milioni di euro, a testimonianza della fiducia riposta nell’organizzazione di Smile House Fondazione ETS e nell’eccellenza medica coinvolta.

L’accoglienza

La storia di T. e D. è anche la storia di una famiglia che ha trovato accoglienza e supporto. La Fondazione Maria Letizia Verga ha fornito ospitalità ai genitori, dimostrando ancora una volta l’importanza di una rete di solidarietà che va oltre l’aspetto puramente medico. Un supporto testimoniato dalla mamma e dal papà delle gemelline. “Da quando siamo arrivati – hanno detto i genitori – lungo tutto il percorso abbiamo incontrato persone eccezionali. Sin dall’inizio, tutto lo staff si è attivato per tranquillizzarci, ora per ora, minuto per minuto, rispetto alla situazione. Tutte le persone che abbiamo incontrato sono state straordinarie nell’aiutarci ad affrontare questa prova, e abbiamo percepito che volevano davvero bene alle nostre bambine. In parole semplici, si è creato un legame affettivo con loro. Anche nel momento di grande dolore, con la perdita di Rama, la tenacia dei medici nel curare ci ha dato forza e coraggio per affrontare quella perdita. Da subito, abbiamo percepito un’accoglienza totale: a livello umano, culturale e nella disponibilità dimostrata. Ci hanno trasmesso una grande fiducia, perché nei momenti difficili eravamo certi che le bambine fossero in mani sicure. Non esprimevamo il nostro disagio perché vedevamo che anche il personale lo stava vivendo con noi: per tutti loro, le bambine erano diventate anche ‘loro bambine’. Hanno dimostrato un amore quasi materno verso di loro. In tutto questo periodo, si sono preoccupati dei nostri bisogni, anche materiali, chiedendoci se avessimo mangiato, se stavamo dormendo bene. Siamo stati accolti a 360 gradi, anche nei nostri bisogni più personali. Lo staff – a partire da Amal, Mimmo, Claudia, fino a tutti i medici e infermieri – è diventato una famiglia: qui hanno davvero sostituito la nostra”.