FULVIO D’ERI
Cronaca

Marco Confortola ribatte ai sospetti degli alpinisti sugli 8.000: “Tutta invidia, parlerà l’avvocato. Solo io so i sacrifici che ho fatto”

Il “Selvadek” della Valfurva replica alle accuse: “Quella del Gasherbrum I è stata forse l’ascesa più bella, sapevo che arrivando in cima avrei chiuso il cerchio. Io infangato, questi signori pensino a loro stessi”

Marco Confortola ribatte ai sospetti degli alpinisti sugli 8.000: “Tutta invidia, parlerà l’avvocato. Solo io so i sacrifici che ho fatto”

Valfurva (Sondrio), 8 agosto 2025 – Marco Confortola non ci sta. L’alpinista della Valfurva, reduce dalla scalata del Gasherbrum I, rivendica a gran voce di essere salito senza l’ausilio di ossigeno su tutte e 14 le vette delle montagne che superano gli 8.000 metri. E di essere uno dei soli 50 al mondo ad esserci riuscito.

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Alcuni alpinisti, anche di fama mondiale, hanno messo in dubbio la conquista. Il “Selvadek” della Valfurva ribatte a muso duro alle polemiche innescate nei giorni scorsi dai colleghi che gli imputano di non aver raggiunto la vetta di almeno un paio di 8.000. Ma si vuol togliere qualche sassolino dagli scarponi. “Non scenderò mai a un livello di polemica così basso – dice Confortola – Dico solo a questi signori di pensare a loro stessi e a quello che hanno fatto loro, e di non infangare le imprese degli altri. Io non mi permetto di criticare nessuno, e di cose ne avrei da dire. Perché lo fanno? Non lo so, credo sia invidia perché nessuno parla più di loro. E allora attaccano. Brutta bestia, l’invidia. Solo io so i sacrifici che ho fatto. Non vale nemmeno la pena commentare le cose che questi signori si sono permessi di dire. Vedranno i miei avvocati che fare”.

Confortola  in cima al Gasherbrum I
Marco Confortola, alpinista della Valfurva, dopo l'Everest ha conquistato anche il Gasherbrum I in Pakistan

Quella del GI, dice Confortola, è stata “forse la più bella ascesa di sempre, sono riuscito a viverla alla grandissima. Sapevo che arrivando in cima avrei chiuso un cerchio. Ed è stata bella perché sono arrivato in vetta accompagnato da gente di spessore, gli sherpa. Arrivato in cima ho pianto. So io tutti i sacrifici che ho fatto, tutte le sofferenze che ho passato”. Confortola dedica l’impresa degli 8000 a “mia moglie e a tutte quelle persone, amici, sponsor e tifosi, che hanno contribuito a far sì che riuscissi nell'impresa. Ne sono orgoglioso”.

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Stasera a Bormio, in piazza del Kuerc con inizio alle 21, ci sarà il tributo dell’Alta Valtellina a Marco Confortola, orgoglio di un’intera vallata e non solo, capace di chiudere il cerchio e di salire su tutti gli 8.000. Come solo i grandissimi dell’alpinismo. Con buona pace di tutti.