NICOLETTA PISANU
Cronaca

Vino adulterato, tutti assolti: scagionati ex presidente enologici e viticoltori

Pavia, in sei erano accusati di avere aggiunto diglicerina ciclica. Il legale: indagine partita in pompa magna che poi ha assunto le dimensioni reali

Le forze dell’ordine davanti alla sede di Terre d’Oltrepò nel pieno dell’inchiesta

Le forze dell’ordine davanti alla sede di Terre d’Oltrepò nel pieno dell’inchiesta

Pavia, 18 settembre 2025 –  Tutti assolti gli imputati al processo per la presunta sofisticazione di vino con diglicerina ciclica alla cantina Terre d’Oltrepo. La giudice Valentina Nevoso ieri in tribunale a Pavia ha respinto le richieste di condanna (con la pena massima di un anno) presentate dalla Procura ed ha emesso la sentenza di assoluzione per l’ex presidente della cantina Andrea Giorgi (il quale non ricopre più questa carica dal gennaio 2022 in quanto i vertici sono cambiati), per gli enologi Alessio Gaiaschi e Andrea Rossi e per i viticoltori Giovanni Maggi, Luca Bellani e Giovanni Covini. Erano a processo con le accuse, contestate a vario titolo, di frode in commercio e alterazione delle indicazioni geografiche di provenienza. L’indagine era sorta nel 2021 ed era nata in seguito all’esposto di un laboratorio di analisi al quale si era rivolto un operatore della grande distribuzione per svolgere alcune verifiche su un lotto di alcune migliaia di bottiglie di spumante metodo classico. Le analisi del laboratorio avevano indicato la presenza della sostanza adulterante nel vino, che non è non tossica o pericolosa per la salute, ma vietata dai disciplinari che forniscono le indicazioni sulla composizione dei vini. Nel corso dell’indagine erano stati sequestrati 52mila litri di vino rosso (poi dissequestrati) e migliaia di bottiglie di spumante Metodo Classico.

Gli imputati si sono sempre dichiarati estranei. Il procedimento giudiziario era stato avviato, gli imputati avevano affrontato l’udienza predibattimentale e poi per loro si era aperto il dibattimento. Ora sono stati “tutti assolti”, ha commentato l’avvocato Luca Angeleri, esprimento “grande soddisfazione per un lungo processo che si è chiuso nel migliore dei modi. Attendiamo la motivazione entro trenta giorni, ma posso dire che è un’indagine partita in pompa magna e che come spesso capita grazie all’attività difensiva prima e al dibattimento poi ha assunto le dimensioni reali lasciando spazio alla verità”.

Riguardo ai suoi due assistiti Covini e Maggi dell’azienda agricola Covini e dell’azienda agricola La Torre, spiega: “Erano e sono due conferitori perbene che non hanno commesso alcun illecito e sono stati evidentemente vittime di un errore degli inquirenti”.