MANUELA MARZIANI
Cronaca

Stradella, don Daniele Lottari picchiato da una baby gang. CasaPound: “Non si porge l’altra guancia”

Uno striscione affisso di fronte all’oratorio parrocchiale, dove il gruppetto ha aggredito con pugni e sputi il sacerdote. Ma lui li ha già perdonati: “Non aggiungiamo violenza a violenza”

Don Daniele Lottari 40 anni è vicario parrocchiale a Stradella

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Stradella (Pavia) – ​​​​​​“Baby gang? Non si porge l’altra guancia”: uno striscione con questa frase è stato affisso da CasaPound Italia di fronte all’oratorio parrocchiale di Stradella, dove una baby gang ha aggredito con pugni e sputi un sacerdote. “Questo non è un caso isolato - hanno spiegato gli esponenti del movimento -: da diverso tempo Stradella è diventata ostaggio di queste bande di ragazzi che fanno il bello e il cattivo tempo, tra aggressioni e rapine contro i loro coetanei”.

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Venerdì 5 un gruppetto di minorenni era entrato all’oratorio dove era in corso una festa di fine estate e si era avventato sul vice parroco, don Daniele Lottari, di fronte a ragazzini, animatori e genitori attoniti. Alcuni giorni prima sei o sette ragazzi se la erano presa con un cliente di un supermercato che si trova a pochi metri dalla caserma dei carabinieri. È stato un altro passante a filmare tutta la scena nella quale si vede chiaramente uno dei bulli tirare calci un uomo mentre entrava a fare la spesa.

“Siamo profondamente scossi e rammaricati per quanto accaduto a don Daniele Lottari - ha detto il sindaco di Stradella Gianpiero Bellinzona, esponente di una lista civica -. La situazione, che ha visto, negli ultimi giorni, il ripetersi di episodi intollerabili da parte di alcuni minorenni, è all’attenzione delle forze dell’ordine che, coordinate dal prefetto, sono le uniche competenti in materia. Nel loro operato nutriamo la massima fiducia, restiamo a loro completa disposizione per ogni necessaria collaborazione, nel costante aggiornamento dell’evolversi degli eventi”. “Non aggiungiamo violenza a violenza - ha detto don Daniele nell’omelia nella quale ha chiesto di sostenere il branco di ragazzini -. Sono ragazzi fragili, vanno aiutati. Certo, devono anche essere corretti per i loro comportamenti sbagliati; ma non è assolutamente il caso di odiarli”.

Ma CasaPound non ci sta: “Non si tratta di ragazzi fragili da aiutare. La loro non è rabbia sociale o fragilità, ma, al contrario, un comportamento voluto, consapevole e reiterato. Cercare scuse o giustificazioni a episodi del genere non serve a nulla, porgere l’altra guancia non serve a nulla se non a contribuire involontariamente a dare forza a questi baby criminali che non trovano opposizione ai loro gesti. Serve reagire, intervenire in caso di aggressioni e non rimanere passivamente a guardare o subire. Serve tornare a vivere le strade, togliendo spazio alle sacche di microcriminalità. Dobbiamo riprenderci le nostre città”.