
L’assessore Rodolfo Faldini ha presentato il bolawrap con il laccio di due metri e mezzo che si avvolge attorno al torso o alle gambe delle persone
Pavia – “Consente di immobilizzare persone potenzialmente pericolose, senza creare danni fisici e, soprattutto, senza essere pericoloso come il taser”. L’assessore Rodolfo Faldini ieri ha presentato così il bolawrap, strumento di cui sarà dotata la polizia locale, dopo le polemiche scatenate l’anno scorso, quando la giunta di centrosinistra appena insediata ha sospeso l’utilizzo del taser. Venduta la pistola elettrica, il Comune ha acquistato 4 bolawrap 150 per un importo totale di 7.160 euro e ha già avviato la fase di formazione per 12 agenti.
“Il bolawrap – ha spiegato Faldini – è in grado di immobilizzare un soggetto a rischio, legandolo all’altezza dell’addome o delle gambe: è un laccio lanciato con un telecomando, con una velocità di 160 metri al secondo e una gittata tra i 3 e gli 8 metri. Non è un’arma, anche sotto il profilo giuridico: è uno strumento di coazione, decisamente meno pericoloso del taser”.
Il dispositivo di contenimento a distanza non è letale e progettato per immobilizzare un soggetto con un laccio in Kevlar lungo circa 2,5 metri. Alle estremità sono presenti due ancore con quattro uncini ciascuna, che consentono al cavo di avvolgersi rapidamente attorno alle gambe o al torso, limitando i movimenti. Un mirino laser e luci led facilitano la mira e l’utilizzo in condizioni di scarsa visibilità.
“La tutela dei cittadini – ha sottolineato l’assessore – parte in primis dalla tutela degli operatori chiamati a intervenire in situazioni in cui risulta fondamentale avere la possibilità di operare in sicurezza, nel massimo rispetto delle procedure e delle norme in vigore”.