
Bambini con animatori e genitori si erano ritrovati in oratorio per celebrare la fine del Grest e il ritorno ormai prossimo in classe L’arrivo della baby gang ha spento il divertimento
Doveva essere un momento di festa. La fine del Grest e dell’estate, la prossima riapertura della scuola. Per celebrare il momento, in oratorio venerdì sera si erano ritrovati bambini, animatori e genitori. C’erano le Olimpiadi, i giochi della pace per eccellenza secondo quanto accadeva nell’antichità, ma un gruppo di ragazzini ha rovinato il divertimento. Un esponente del gruppetto ha messo le mani addosso al parroco, tirandogli un pugno davanti a tutti i partecipanti alla serata rimasti attoniti. Non contenti, gli altri gli hanno poi sputato addosso e prima di andarsene hanno minacciato di incendiare l’oratorio. Immediatamente sono stati chiamati i carabinieri che li hanno identificato tutti: minorenni, e fragili. L’episodio ora sarà affrontato nelle sedi opportune, nel frattempo però la città ha paura. "Bisogna fare qualcosa – hanno commentato alcuni residenti – Ora i nostri figli hanno timore a uscire la sera e lo stesso accade ad adulti o anziani. Non si può essere ostaggio di un gruppo di ragazzini. Dobbiamo fare qualcosa per la nostra città".
Ma don Daniele Lottari, il sacerdote che è stato aggredito, cerca di stemperare gli animi: "Non voglio aggiungere violenza a violenza – ha detto interrompendo per un attimo i preparativi per la celebrazione di un matrimonio – Ci sono già state troppe prese di posizione esagerate rispetto a quanto è accaduto. I ragazzi che hanno portato scompiglio hanno delle difficoltà: per questo devono essere accolti e seguiti, non messi all’angolo. Non possiamo lasciarli andare, dobbiamo occuparci anche di loro perché possono e devono essere recuperati".
I minorenni che hanno aggredito il sacerdote, da quanto si è appreso, sono seguiti dai servizi sociali. "Non possiamo più sentirci sicuri", hanno attaccato alcuni stradellini. "Non è un problema di sicurezza – ha aggiunto don Daniele – Sono figli che devono essere presi per mano, dobbiamo farlo magari anche parlando meno". Per il sacerdote, quindi, il capitolo è chiuso.
Eppure in altri oratori il parroco era arrivato persino a bloccare ogni attività per le intemperanze di gruppetti di ragazzi. Nel 2018 era accaduto a Marcignago dove l’allora parroco don Marco Ricci, di fronte ad alcuni maleducati, aveva affisso un cartello: "Chiuso fino a data da destinarsi". In quel caso nessuno lo aveva aggredito, ma in tanti si divertivano a sporcare dove i volontari avevano pulito.