UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Ritardi e cancellazioni dei treni. Pendolari senza speranze: "Meno guasti, ma effetti più gravi"

Rimborsi su due linee pavesi per il mese di maggio, la Milano-Mortara è al limite e continua nei disservizi

Franco Aggio presidente di Mi-Mo-Al l’associazione che raggruppa i pendolari della tratta ferroviaria Milano-Mortara Alessandria

Franco Aggio presidente di Mi-Mo-Al l’associazione che raggruppa i pendolari della tratta ferroviaria Milano-Mortara Alessandria

Ci sono due linee pavesi, tra le 9 delle 42 monitorate dalla Regione Lombardia, che concederanno l’indennizzo ai propri viaggiatori, in relazione al mese di maggio. Sono la Pavia-Codogno, che ha fatto registrare una percentuale di treni con ritardo superiore ai 15 minuti e treni soppressi superiori al 10% fissato dalla Regione, nel caso specifico 10,17%, e la Mortara-Novara (12,19%). Molto vicini al limite la Pavia-Mortara-Vercelli (9,82%) e la Milano-Mortara (9,54%). Niente a che vedere comunque con la Tirano-Sondrio-Lecco-Milano che ha fatto registrare un eloquente 15,17%.

In tutta la Lombardia, su 77.480 treni programmati 2.198 hanno fatto registrare un ritardo superiore al quarto d’ora e 3.761 sono stati soppressi parzialmente o totalmente, per un totale di 5.959 convogli che non sono riusciti a rientrare nei parametri fissati. La sensazione, tuttavia, almeno per quanto riguarda la Milano-Mortara, è che i riscontri per il futuro non si annunciano particolarmente buoni.

Basti pensare che a inizio settimana, nella sola giornata di lunedì, tra ritardi e cancellazioni, iniziati di prima mattina e risolti solo in tarda serata, si sono verificate situazioni al limite del surreale come il treno 10022 che, dopo aver accumulato un ritardo di due ore e 13 minuti, a causa di un guasto all’infrastruttura all’altezza di Torreberetti, in prossimità del confine tra Lombardia e Piemonte, è stato soppresso. Ma anche il regionale 10026 non è partito da Mortara, dopo aver accumulato un ritardo di 126 minuti. La conseguenza diretta è stata la soppressione di altri due convogli. Nello stesso pomeriggio è stato un guasto in prossimità dello scalo milanese di San Cristoforo a generare ritardi, anche superiori alla mezz’ora.

"Come al solito – sottolinea Franco Aggio, presidente di MiMoAl, l’associazione che raggruppa i pendolari della tratta – la comunicazione è stata a dir poco imbarazzante. Gli annunci in stazione, ma anche le notifiche sulla app, sono arrivate con grande ritardo. Restiamo sempre convinti che un’informazione puntuale sia uno strumento importante per provare a limitare disagi che comunque sono inevitabili". Ovvio che non sempre è possibile prevedere i disservizi. "Ma è un fatto che, escludendo gli eventi che non si possono prevedere – conclude Aggio – i guasti alle infrastrutture risultino numericamente inferiori al passato ma con effetti più gravi, che portano da ritardi anche contenuti alla cancellazione dei convogli".