STEFANO ZANETTE
Cronaca

Chi era Gabriele Trevisan, il ciclista trovato morto in una risaia a Vigevano: disposta autopsia

Il corpo è stato trovato lungo Provinciale 192 da alcuni passanti. L’esame autoptico per stabilire se si sia trattato di un sinistro stradale o di un’uscita di strada autonoma

Hanno indagato i carabinieri (foto di repertorio)

Hanno indagato i carabinieri (foto di repertorio)

Vigevano (Pavia) – Sarà l'autopsia a chiarire la causa della morte di Gabriele Trevisan, 67enne di Vespolate (in provincia di Novara), che nella tarda mattinata di sabato 20 settembre è stato trovato ormai privo di vita in una risaia a lato della strada Provinciale 192 tra Vigevano e Gravellona Lomellina.

L’uomo, cicloamatore, era uscito di casa venerdì con la sua bicicletta da corsa, ma non vi aveva più fatto ritorno. I famigliari ne avevano subito segnalato la scomparsa alle autorità, preoccupati che gli potesse essere accaduto qualcosa di grave. Le ricerche, avviate dalla serata di venerdì, non avevano però avuto esito, fino al tragico rinvenimento fuori da provincia e regione di residenza, ma a pochi chilometri dal confine.

Sono stati dei passanti a notare casualmente tra il riso alto, ancora da tagliare, il corpo del ciclista e la sua bicicletta, facendo scattare i purtroppo inutili soccorsi. Al momento del ritrovamento, il 67enne era infatti già morto da ore, probabilmente dal pomeriggio del giorno precedente. I carabinieri della Compagnia di Vigevano hanno avviato accertamenti sull'accaduto, senza escludere a priori alcuna ipotesi. E la Procura di Pavia ha disposto l'autopsia, che sarà fissata probabilmente domani, per stabilire la causa del decesso.

Dai primi riscontri, non sarebbero stati trovati sulla bicicletta dei segni evidenti di un urto che possano far ipotizzare un incidente provocato da un automobilista pirata fuggito senza prestare soccorso. E dal primo esame sul corpo non sarebbero neppure stati riscontrati traumi palesi. Ma solo l’autopsia potrà escludere che la morte possa essere stata provocata da un sinistro stradale o da un’uscita autonoma, anche se al momento l'ipotesi prevalente pare essere quella dell'improvviso malore che avrebbe colto il cicloamatore mentre pedalava.