MANUELA MARZIANI
Cronaca

Peste suina, "ora meno restrizioni". Allevamenti sani da oltre un anno

Pavia, l’assessore regionale vuole portare la richiesta all’Europa. "Ossigeno dopo tre anni di sacrifici"

Da sinistra l’assessore regionale Alessandro Beduschi e il commissario straordinario per la psa Giovanni Filippini

Da sinistra l’assessore regionale Alessandro Beduschi e il commissario straordinario per la psa Giovanni Filippini

Da oltre un anno non si registrano casi di peste suina africana negli allevamenti e il virus è in deciso calo nei cinghiali. "La situazione epidemiologica è oggi radicalmente migliorata – ha detto l’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Alessandro Beduschi, dopo incontrato a Palazzo Lombardia il commissario Giovanni Filippini – e i dati consentono di essere fiduciosi per chiedere la revisione delle aree più colpite, come nel caso della provincia di Pavia, ma anche nelle zone sottoposte a restrizione nel lodigiano e cremonese. Sarebbe un passo fondamentale per restituire prospettiva agli allevatori dopo tre anni di sacrifici e blocchi commerciali". Mercoledì 17 il commissario straordinario per la psa, Giovanni Filippini, sarà a Bruxelles per presentare alla Commissione europea la richiesta di riduzione delle zone di restrizione in Lombardia. Durante l’incontro con il commissario è stato fatto il punto sugli interventi di biosicurezza sostenuti da Regione e ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste. Grazie al contributo decisivo del mondo venatorio nel contenimento dei cinghiali, all’aumentata ricerca delle carcasse grazie all’utilizzo dei cani molecolari e alla realizzazione di recinzioni lungo i corridoi autostradali, è stato possibile ridurre la circolazione del virus e la pressione della fauna selvatica. "L’obiettivo – ha concluso Beduschi – è riportare gradualmente il settore alla normalità, senza perdere identità e capacità produttiva. La Lombardia resta un pilastro della suinicoltura nazionale e siamo determinati a garantire alle nostre imprese le condizioni per tornare a competere e crescere".

La provincia di Pavia è stata molto duramente colpita dalla peste suina e dalle relative restrizioni. Dopo il primo caso del 2023 sono stati diversi i focolai che hanno portato all’abbattimento di 41.629 capi il primo anno e di 62.121 nel 2024. Ammontano a 39 milioni di euro i danni, 170 le aziende colpite alle quali sono stati erogati indennizzi che non sono nemmeno lontanamente sufficienti a sostenere queste imprese. A seguito dei focolai, la Procura di Pavia ha avviato un’indagine penale, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di un allevatore e di un medico veterinario per presunte violazioni delle norme di biosicurezza. Nel frattempo, per contenere la diffusione del virus, sono state adottate misure urgenti, come quelle che vengono attuate per definire e istituire zone di protezione, sorveglianza e restrizione. Misure che ora si chiede di allentare.