
Da sinistra Stefano Lamberti allevatore ed esponente di Confagricoltura la presidente Marta Sempio e il direttore Alberto Lasagna
Un incubo da quasi due anni. È quello della peste suina africana iniziato in provincia di Pavia il 18 agosto 2023, data di accertamento del primo focolaio in un allevamento suinicolo di piccole dimensioni a Montebello della Battaglia. Allora in stalla sul territorio pavese si contavano circa 230mila suini. I focolai del 2023 hanno causato l’abbattimento di 41.629 capi che corrispondono a 4.225.300 chili distrutti. Nel 2024 è andata anche peggio con l’abbattimento di 62.121 capi corrispondenti a 3.780.792 chili distrutti. In provincia ad oggi si stimano in stalla circa 80mila suini con una riduzione del 65%.
"Se intendiamo salvare un comparto che solo nel Pavese vanta un potenziale economico pari ad almeno 200 milioni di euro – ha sottolineato la presidente di Confagricoltura Pavia, Marta Sempio – ci sono situazioni che devono essere affrontate e risolte tempestivamente. La riduzione di capi è da attribuire non solo ai depopolamenti di natura sanitaria, ma anche ai mancati riaccasamenti dovuti a scelte imprenditoriali, visto il protrarsi della fase emergenziale". A sostegno delle aziende suinicole italiane sono stati stanziati 10 milioni di euro a livello nazionale, a fronte di una richiesta di indennizzo per 39 milioni.
"È assolutamente necessario integrare la dotazione finanziaria con ulteriori risorse economiche - ha aggiunto il direttore di Confagricoltura Pavia Alberto Lasagna -, anche facendo riferimento a eventuali fondi per le crisi o ad altre specifiche risorse da individuare". Indennizzare anche i danni indiretti subiti, concedere la moratoria dei mutui immediata e la possibilità di accesso alla Cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle aziende colpite dalla psa sono le richieste di Confagricoltura.
"Gli animali della provincia di Pavia provengono da allevamenti sottoposti a monitoraggio sanitario costante - ha ricordato l’allevatore Stefano Lamberti - e la garanzia del loro stato sanitario è quindi molto elevata. Eppure continuano le speculazioni nella filiera: gli animali degli allevamenti pavesi trovano collocazione a prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato". Per questo da venerdì, ogni settimana dalle 10 alle 12, Confagricoltura sarà sull’allea di viale Matteotti a Pavia con un presidio per sensibilizzare istituzioni, enti, politici e cittadini.