
Chiara Poggi fu uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007 Sul delitto si indaga ancora oggi
GARLASCO (Pavia) – Trovate otto impronte sulla spazzatura di casa Poggi, e ora l’incidente probatorio prosegue con un ulteriore confronto in contraddittorio tra le parti nell’udienza convocata dalla giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli per il 26 settembre. Come già preannunciato, si allungano così i tempi necessari per le nuove analisi scientifiche disposte nell’inchiesta riaperta dalla procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007.
Il termine dei 90 giorni chiesti dai periti (incaricati nell’udienza dello scorso 16 maggio) scadono infatti il prossimo 17 settembre e, come anticipato già dalla fine del mese di sospensione estiva, i due periti, la genetista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, hanno formalizzato la richiesta di proroga alla gip. Cancellata di fatto l’udienza per la presentazione delle conclusioni inizialmente fissata al 24 ottobre, la gip ha dunque convocato per il 26 settembre i periti e tutte le parti coinvolte (Procura, legali della famiglia della vittima e difensori dell’indagato Andrea Sempio e del già condannato in via definitiva Alberto Stasi) per “rispondere alle richieste delle parti e procedere nella discussione in contraddittorio”.
“Una convocazione stringata e generica – riferisce l’avvocata Giada Bocellari, che col collega Antonio De Rensis difende Stasi – nella quale sull’ipotesi di contaminazione delle unghie della vittima (circolata ieri pomeriggio, ndr) non c’è assolutamente nulla e che ritengo una pura invenzione. Certo una delle motivazioni della richiesta di proroga dell’incidente probatorio è l’attesa dei ‘dati grezzi’ chiesti dal perito per poter procedere col quesito sull’utilizzabilità dei profili ricavati dai margini ungueali, ma ipotizzare che quelle unghie siano state contaminate dalla forbicina del medico legale non capisco che attinenza possa avere col Dna di Sempio”. Al momento non sono stati fissati altri incontri dei periti con i consulenti, che verranno aggiornati mano a mano sugli esiti delle analisi che procedono “senza soluzione di continuità”.
Nel ‘round’ di mercoledì, nella sede del Gabinetto regionale della polizia scientifica in Questura a Milano, il perito dattiloscopista ha analizzato i resti della colazione di Chiara (già oggetto delle campionature genetiche) e, come confermato dai consulenti e avvocati all’uscita, ha rilevato complessivamente 8 impronte su due reperti, in particolare 2 sul sacchetto della spazzatura e 6 sulla confezione dei cereali.
Impronte che devono ancora essere valutate e attribuite: saranno confrontate con quelle di Chiara Poggi, di Stasi e di Sempio. “Non abbiamo paura di niente – ribadisce l’avvocata Angela Taccia, che col collega Massimo Lovati difende l’indagato – perché Andrea Sempio è innocente”. Non era stato trovato il suo Dna sulla spazzatura, ma potrebbero essere sue le impronte? “Ha frequentato la casa, come confermato dai Poggi – risponde l’avvocata Taccia – quindi dopo 18 anni non possiamo dire con certezza cosa abbia toccato”. Gli accertamenti proseguono.