
Maurizio Pappalardo ex ufficiale dell’Arma ora in congedo è uno degli imputati di questo processo
È proseguito ieri il dibattimento per l’inchiesta Clean 2 sul presunto giro di corruzione in provincia di Pavia, per cui sono alla sbarra in tribunale a Pavia il carabiniere in congedo Maurizio Pappalardo e il carabiniere del nucleo ispettorato del lavoro Daniele Ziri, in quanto stanno affrontando il rito ordinario. Con loro erano coinvolti nell’inchiesta anche il carabiniere, sospeso, Antonio Scoppetta e il costruttore Carlo Boiocchi, che però sono stati giudicati con un diverso iter processuale dalla Gip Daniela Garlaschelli in quanto il primo aveva scelto il rito abbreviato e a luglio è stato condannato a quattro anni e sei mesi, mentre il secondo aveva chiesto e ottenuto un mese di messa alla prova ai servizi sociali.
Ieri in udienza è stato affidato a un perito l’incarico di trascrivere le intercettazioni e sono stati sentiti alcuni testimoni riguardo in particolare la posizione di Ziri. L’accusa ha posto anche domande relative ai rapporti degli imputati con la politica di San Genesio soprattutto riguardo ai controlli nei cantieri.
Secondo le accuse, Pappalardo avrebbe fornito denaro e doni a Scoppetta quando quest’ultimo svolgeva funzione di polizia giudiziaria, per avere in cambio informazioni su inchieste in corso anche con il fine di creare danni alla ex compagna, verso la quale per gli inquirenti avrebbe commesso stalking. Ma oltre a ciò a Pappalardo è contestato il peculato: avrebbe usato l’auto di servizio per motivi personali. Riguardo a Ziri, invece, per le accuse avrebbe fatto intendere a Boiocchi facilitazioni sul fronte dei controlli in cantiere, se avesse abbassato il prezzo di un immobile che Scoppetta voleva acquistare.
Nicoletta Pisanu