NICOLETTA PISANU
Cronaca

Inchiesta Clean 1, slitta l’udienza preliminare: in quattro chiedono i danni

Pavia, sono quindici indagati tra cui gli ex vertici di Asm. Si torna in aula il 4 giugno

San Genesio, la Guardia di Finanza in Comune

San Genesio, la Guardia di Finanza in Comune

Pavia – Quattro richieste di costituzione di parte civile nell’ambito dell’inchiesta Clean 1, che vede indagate 15 persone con le accuse a vario titolo di peculato, frode nelle pubbliche forniture, turbativa d’asta e rivelazione di segreto istruttorio. Le richieste sono state avanzate ieri davanti al gup Daniela Garlaschelli, che ha rinviato al 4 giugno per valutare alcune osservazioni sollevate dalle difese, per esempio sulla genericità della quantificazione del danno, e dunque decidere quali accogliere. Hanno chiesto di costituirsi parti civili Asm Pavia, il Comune di San Genesio, Arpa e il gruppo consiliaredi minoranza San Genesio Futura.

Gli indagati sono il sindaco di San Genesio Enrico Tessera, l’ex presidente di Asm Manuel Elleboro e l’ex direttore generale di Asm Giuseppe Chirico, la ex consigliera di Asm Elisabetta Fedegari, l’imprenditore Dario Francolino e il titolare di una società Rocco Reitano, l’impiegata Elisa Bacaloni, l’ingegnere Gianluca di Bartolo, la funzionaria comunale di San Genesio Nausica Donato, i costruttori Giuseppe Maiorino e Biagio Maiorino, Marco Musella di una società di progettazione, la funzionaria di Arpa Mara Tognoli, il carabiniere attualmente sospeso Antonio Scoppetta e l’ex ufficiale dei carabinieri Maurizio Pappalardo.

Le accuse sono di peculato per Francolino, Elleboro, Fedegari, Chirico e Reitano perché si sarebbero appropriati di 5.500 euro di Asm per realizzare un video istituzionale, somma in realtà destinata a Francolino per ripagarlo di aver sostenuto la campagna elettorale di Fedegari, candidata alle regionali. A Elleboro e Chirico è contestato il peculato anche per un aumento di stipendio dell’ex direttore generale, fatto cui è legata anche un’accusa di falso verso Bacaloni.

La turbata libertà degli incanti è contestata a Tessera, Donato, Mussella e Di Bartolo, al quale è contestata anche la frode insieme a Giuseppe e Biagio Maiorino, in relazione ai lavori, e relativi appalti, alla scuola di San Genesio: “Aspettiamo di discutere l’udienza preliminare, valuteremo una richiesta di proscioglimento perché non risultano elementi a carico del sindaco così robusti da sostenere l’accusa in giudizio”, commenta l’avvocato Luca Angeleri che assiste Tessera. A Pappalardo, Scoppetta e Tognoli viene contestata la rivelazione di segreto, i primi due per una perquisizione prevista in una cantina oltepadana e la terza perché avrebbe rivelato a Scoppetta di un’ispezione prevista presso un conoscente. Tognoli ha chiesto al giudice la messa alla prova.