Milano , 30 giungo 2025 – “Oggi faremo una riunione (con i sindacati, ndr) e poi emaneremo l'ordinanza. Avevamo già mandato le linee guida che suggerivano certi comportamenti, con oggi li trasformeremo in un provvedimento vero e proprio”. Lo ha dichiarato Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, a margine di un evento Intratel a Milano, rispondendo a una domanda sulla richiesta dei sindacati di un provvedimento che sospenda le attività lavorative con esposizione prolungata al sole e con elevato sforzo fisico nelle ore più calde del giorno.

E così è stato. Dopo giorni di pressione da parte delle organizzazioni sindacali, si è riunita la Cabina di regia regionale, con la partecipazione di Cgil, Cisl e Uil, delle parti datoriali, dell'Inail e dell'Ispettorato del Lavoro. Durante l'incontro è stata presentata la bozza dell'ordinanza anti-caldo, che sarà firmata domani, martedì 1 luglio, dal Presidente Attilio Fontana, su proposta dell'assessorato al Welfare guidato da Guido Bertolaso.
L’ordinanza
Si tratta di un passaggio fondamentale per il riconoscimento del caldo estremo come rischio concreto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il provvedimento prevede la sospensione delle attività lavorative con esposizione al sole e attività fisica intensa dalle 12:30 alle 16 nei giorni in cui il rischio è classificato come "alto" sulla base della mappa interattiva di Worklimate.
"Strategia di prevenzione salute pubblica”
“Come sigle sindacali abbiamo sottolineato l'importanza di questa misura non solo come risposta emergenziale, ma come parte integrante di una strategia di prevenzione della salute pubblica. L'assessorato al Welfare, che comprende anche l'area salute e sicurezza sul lavoro, deve essere sempre più motore di questa visione integrata. Abbiamo inoltre ribadito la necessità che l'ordinanza sia integrata a livello nazionale da strumenti concreti di sostegno al reddito
L’appello
Nei giorni scorsi, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil della Lombardia avevano lanciato l’appello all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, per chiedere l’ordinanza. E avevano inoltre chiesto di seguire l’esempio di altre Regioni italiane — come Campania, Lazio, Umbria, Sicilia, Calabria, Puglia e Toscana — che hanno già adottato ordinanze specifiche per proteggere lavoratrici e lavoratori dal rischio di colpi di calore e stress termico.