STEFANO ZANETTE
Cronaca

Daniela Ferrari, la madre di Andrea Sempio sentita dai carabinieri: lei in silenzio, lo scudo dell’avvocata all’uscita

Delitto di Garlasco, la madre dell’indagato poco più di mezz’ora alla caserma di via Moscova: si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il legale Massimo Lovati: “Non capisco perché risentirla, nel 2017 aveva già detto quello che sapeva”. Lo scontrino del parcheggio, gli orari, gli spostamenti e l’alibi del figlio: i punti da chiarire

Daniela Ferrari, la madre di Andrea Sempio sentita dai carabinieri: lei in silenzio, lo scudo dell’avvocata all’uscita

Garlasco (Pavia), 28 aprile 2025 – Non è stata solo una convocazione come tante altre. Questa mattina è toccato a Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, arrivata alle 10 nella caserma di via Moscova a Milano per essere sentita come “persona informata dei fatti”. Il Nucleo investigativo milanese è stato infatti delegato dalla Procura di Pavia per le riaperte indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 13 agosto 2007. Arrivata puntuale al comando, ne è uscita poco dopo le dieci e mezza senza aver rilasciato dichiarazioni, scortata dall’avvocata Angela Taccia, avvalendosi così della facoltà di non rispondere. Respinte anche le domande dei giornalisti all’uscita.

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Andrea Sempio dopo una convocazione dei carabinieri

Dopo il ricorso 

Daniela Ferrari, 65 anni, è una delle tante persone che gli investigatori dell’Arma stanno riascoltando da quando la Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura sul precedente parere negativo del giudice per le indagini preliminari, ha dato il via libera alla riapertura delle indagini a carico del 37enne amico del fratello della vittima, la cui posizione era stata archiviata nel 2017. Per lo stesso omicidio è stato condannato a 16 anni con sentenza definitiva Alberto Stasi, da poco in semilibertàGli investigatori, anche attraverso la testimonianza della madre di Sempio, vogliono fare chiarezza su alcuni elementi legati ai movimenti del figlio la mattina del delitto: gli orari degli spostamenti di Andrea Sempio e lo scontrino del posteggio di Vigevano che il ragazzo decise di tenere su suggerimento dei suoi genitori, come ha dichiarato sua madre.

A sinistra, Daniela Ferrari esce dalla caserma assieme all'avvocato di famiglia Angela Taccia; a destra, Angela Taccia
A sinistra, Daniela Ferrari esce dalla caserma assieme all'avvocato di famiglia Angela Taccia; a destra, Angela Taccia

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Il punto sulle indagini 

Nell’ipotesi accusatoria dell’omicidio in concorso, con Stasi o con altri al momento ignoti, le indagini nei confronti di Sempio stanno proseguendo oltre agli accertamenti dell’incidente probatorio, in attesa dell’udienza del prossimo 16 maggio per il conferimento degli incarichi, dopo la ‘falsa partenza’ dello scorso 9 aprile con la ricusazione del perito Emiliano Giardina chiesta dalla Procura e accolta dal Gip. Non solo analisi genetiche e di impronte digitali, che nei prossimi mesi vedranno impegnati i due nuovi periti della polizia scientifica scelti dal Gip, la genetista Denise Albani e l’esperto dattiloscopico Domenico Marchigiani, con i consulenti delle parti (Carlo Previderè per la Procura, Luciano Garofano per la difesa di Sempio, Marzio Capra per la famiglia Poggi e Ugo Ricci per Stasi). 

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Gli interrogatori 

Nel frattempo proseguono le altre attività d’indagine che dovrebbero far emergere a carico di Sempio elementi diversi da quelli che avevano portato all’archiviazione nel 2017. Per scoprire le eventuali responsabilità dell’indagato e di altri ipotetici complici in concorso, i carabinieri di Milano hanno ripreso le indagini dall’inizio e stanno riascoltando le varie persone già ascoltate più volte, già nelle fasi iniziali delle indagini tra il 2007 e il 2008 oppure in quelle del 2016 a carico di Sempio. Come la madre dell’indagato, sull’alibi del figlio e sullo scontrino del parcheggio. 

"Perché risentirla?” 

“Non capisco perché risentirla – il commento dell’avvocato Massimo Lovati, che con la collega Angela Taccia difende Sempio –, nel 2017 aveva già detto quello che sapeva. Abbiamo consigliato alla mamma di Andrea di avvalersi della facoltà di non rispondere: può farlo, in quanto familiare della persona indagata”. L’avvocata Angela Taccia, che è amica di famiglia, l’ha accompagnata a Milano ma senza entrare dai carabinieri.