REDAZIONE PAVIA

Degente morto per cibo nei polmoni, risarcimento milionario. La Corte d'Appello di Milano condanna istituto di Pavia

Un paziente di 69 anni affetto da Alzheimer aveva ingerito del cibo che, finito accidentalmente nei polmoni, gli aveva provocato una polmonite, fino al decesso. L’istituto Santa Margherita, assolto in primo grado ma oggi condannato per non aver effettuato la corretta sorveglianza, ricorrerà in Cassazione

Un anziano in casa di riposo, accudito dal personale (Immagine di repertorio)

Un anziano in casa di riposo, accudito dal personale (Immagine di repertorio)

Pavia, 25 luglio 2025 - La Corte d'Appello di Milano ha condannato l'istituto geriatrico Santa Margherita di Pavia a risarcire con un milione di euro i familiari di un paziente di 69 anni, morto nel 2021 mentre era ricoverato. Un decesso provocato da una polmonite causata da ingestione accidentale di cibo finito nei polmoni, come ha stabilito l'autopsia. Secondo i giudici di secondo grado, la morte poteva essere evitata con un adeguato controllo da parte del personale. Il paziente - riportano agenzia Ansa e Provincia Pavese - era malato di Alzheimer. In primo grado, nella causa civile avviata davanti al Tribunale di Pavia, la struttura pavese era stata assolta.

La motivazione della sentenza

Secondo la Corte d'Appello di Milano, invece, non è stato rispettato il compito di "assolvere diligentemente e con perizia gli obblighi di sorveglianza e protezione nei confronti del paziente, in modo adeguato e coerente rispetto alle sue condizioni psico-fisiche". Maurizio Niutta, direttore generale dell'Azienda servizi alla persona che gestisce il Santa Margherita, ha ribadito la convinzione che gli operatori della struttura si siano comportati correttamente, annunciando il ricorso in Cassazione