
Il campo rom di piazzale Europa a Pavia
Pavia, 23 luglio 2025 – Residenze degli abitanti del campo in parte costituite da roulotte, da strutture non stabilmente infisse al suolo in legno e o in muratura e o in pannellature prefabbricate, da altre invece presumibilmente meglio ancorate al suolo. Il campo sinti di piazzale Europa si presenta così. L’ultimo sopralluogo effettuato risale al 9 luglio. “Il campo si presenta in buone condizioni – ha scritto il segretario generale Mario Spoto nella relazione inviata agli Amministratori – Non vi sono cavi elettrici a terra, vengono indicate parecchie vasche a tenuta dove confluiscono gli scarichi”.

Le violazioni
Ma non proprio tutto è regolare e non lo era neppure in passato. Nel 2016 durante un soprallogo della Polizia locale è stata rilevata una costruzione abusiva in fase di ultimazione. Nel 2022 è stata avviata un’attività di coordinamento per un’altra violazione di tipo edilizio e il 26 marzo 2025 è stata constatata la presenza di uno scarico abusivo situato sotto il Palazzo Esposizioni, che sfocia sul tratto ciclabile compreso tra il confluente e lo scaricatore.
Una vicenda lunga 37 anni
Gli insediamenti di piazzale Europa si sono sviluppati dal 1988 fino ad assumere le dimensioni attuali senza il permesso del proprietario, in gran parte il Demanio dello Stato e il Comune di Pavia. “La comunità di 300 sinti è composta da persone – sottolinea Marco Anselmetti di Progetto Popolare – In piazzale Europa vivono anziani, famiglie, bambini. Ha fatto bene il segretario generale a fotografare e far conoscere la realtà di piazzale Europa in modo da poter intervenire. Non sarà facile, non sarà immediato trovare una soluzione, ma lo si dovrà fare a piccoli passi: i sinti sono cittadini pavesi a tutti gli effetti e vanno tutelati”.

Vicesindaco sotto accusa
Nicola Niutta, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, chiede invece all’Amministrazione comunale di prendere una posizione: “Il vicesindaco ha la delega alla Legalità. Sarebbe il caso che la rimettesse nelle mani del primo cittadino Michele Lissia”. Antonio Bobbio Pallavicini non ricorda che sia mai accaduto un episodio tanto grave: “È stato dichiarato il falso in modo reiterato nelle sedi istituzionali. Almeno il segretario generale ha mostrato rettitudine e buona fede. È importante avere un uomo come Mario Spoto in Comune”.