STEFANO ZANETTE
Cronaca

Delitto di Garlasco, terza udienza dell’incidente probatorio. Nuove scintille tra i legali?

Il giudice estenderà l’incarico al perito dattiloscopista perché esalti altre impronte. Un passaggio formale che potrebbe vedere gli avvocati rinnovare lo scontro

Alberto Stasi. Andrea Sempio e Chiara Poggi

Alberto Stasi. Andrea Sempio e Chiara Poggi

Garlasco (Pavia) – Si tratta di un passaggio formale, ma potrebbe anche essere l’occasione per qualche nuova scintilla tra le parti coinvolte, in particolare nello scontro ormai palese tra i legali della famiglia della vittima e la Procura di Pavia. Per oggi alle 11 il gip Daniela Garlaschelli ha fissato la terza udienza dell’incidente probatorio chiesto dalla Procura per la riaperta inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco del 13 agosto 2007. Si procederà con l’estensione dell’incarico al perito dattiloscopista Domenico Marchigiani (nella foto) e con la formulazione del nuovo quesito, per “l’esaltazione di eventuali impronte latenti – come chiesto dalla Procura e ammesso dal giudice nel provvedimento di giovedì scorso – su etichetta in carta arancione Estathé, sacchetto spazzatura, sacchetto biscotti e sacchetto cereali”.

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Il perito dattiloscopista Domenico Marchigiani

Una richiesta alla quale aveva fatto opposizione, che però era stata non accolta, la difesa dell’indagato Andrea Sempio, che oggi insisterà sul mantenere l’oggetto dell’incidente probatorio soltanto sulle analisi genetiche, escludendo le impronte, anche quelle che dovessero emergere dalla “esaltazione“ ammessa dal gip Garlaschelli, che andrebbero poi comparate con accertamenti ripetibili.

La nota “traccia di interesse dattiloscopico classificata 33” e l'indagato, Andrea Sempio
La nota “traccia di interesse dattiloscopico classificata 33” e l'indagato, Andrea Sempio

Al contrario i legali della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, potrebbero avanzare nell’udienza odierna la richiesta di approfittare dell’incidente probatorio in corso per “fare definitiva chiarezza” sulle divergenti conclusioni delle consulenze di parte sull’impronta 33Impronta attribuita a Sempio dai consulenti della Procura ma valutata non attribuibile da quelli della famiglia Poggi e della difesa di Sempio – dopo che la Procura aveva rigettato duramente l’istanza dei legali dei Poggi, sostenendo che “dal corpo della richiesta emergono elementi estranei al rituale impianto motivazionale idoneo a sostenere un incidente probatorio”.