MANUELA MARZIANI
Cronaca

Regolarità del campo nomadi, la polemica resta accesa

Continua ad essere infuocata la polemica sul campo nomadi di piazzale Europa che nei giorni scorsi è stato al centro...

Continua ad essere infuocata la polemica sul campo nomadi di piazzale Europa che nei giorni scorsi è stato al centro...

Continua ad essere infuocata la polemica sul campo nomadi di piazzale Europa che nei giorni scorsi è stato al centro...

Continua ad essere infuocata la polemica sul campo nomadi di piazzale Europa che nei giorni scorsi è stato al centro del dibattito nella seduta della commissione Territorio. Dopo un’accesa discussione a palazzo Mezzabarba con la maggioranza che ha abbandonato l’incontro facendo mancare il numero legale quando i toni si sono alzati e la vicesindaca Alice Moggi che è stata attaccata sul piano personale, anche CasaPound è entrata a gamba tesa. "Grazie Moggi: Pavia seconda Rom(a)" è il testo dello striscione che CasaPound Italia Pavia ha esposto in piazzale Europa. "La nostra città ha un glorioso passato – ha aggiunto CasaPound –, all’epoca del Regno Italico dei Longobardi fu la capitale, una seconda Roma ora in preda a degrado e abbandono". Il campo che dal 1982 sorge a pochi passi dal Ticino ospita oltre 300 sinti tutti residenti. Secondo Moggi quello spazio è frutto di un accordo tra l’amministrazione dell’epoca e i nomadi. Il segretario generale Mario Spoto, invece, ha ammesso che il campo non risulta autorizzato e il dirigente del settore urbanistica Giovanni Biolzi ha aggiunto che non è conforme al piano di governo del territorio perché a rischio idrogeologico.

"Il campo non è mai stato previsto secondo i piani di riqualificazione della sponda del Ticino, per evidenti motivi di sicurezza – hanno aggiunto gli esponenti di CasaPound –, essendo a poca distanza dalle sponde del fiume. La sinistra pavese sta sempre dalla parte delle minoranze amiche, sempre a tutela del degrado, sprezzante della dignità umana e soprattutto della dignità di una città che, alla luce della sua grande storia, meriterebbe molto di più". Per consentire la realizzazione del parco acquatico che l’amministrazione intende realizzare recuperando la piscina scoperta di viale Resistenza dismessa dal 2009, si dovranno spostare 40 famiglie di sinti residenti nel campo. "Il nostro augurio è che la Giunta Lissia si ravveda e colga l’opportunità per regolarizzare la situazione dell’insediamento o provvedere al suo sgombero - ha aggiunto CasaPound -. Non è accettabile che bambini e adolescenti siano costretti a vivere in baracche sotto la perenne minaccia dell’esondazione del fiume e che una delle rive più belle d’Italia sia, da anni, teatro di degrado". M.M.