STEFANO ZANETTE
Cronaca

Pavia, campo Sinti vicino al fiume: si accende lo scontro politico

Il sindaco pensa allo spostamento altrove con "soluzioni abitative alternative ai grandi campi di sosta"

Uno scorcio del campo Sinti di viale Europa

Pavia, 13 gennaio 2016 - Botta e risposta polemico a Palazzo Mezzabarba, fra centrosinistra al governo e centrodestra all’opposizione, sulla situazione dei nomadi in città e in particolare sul campo di piazzale Europa, dove vivono circa 300 persone. Su segnalazione di Azione Democratica, la consigliera Barbara Longo (Forza Italia) aveva presentato, nell’ultimo Consiglio comunale del 2015, un’interpellanza alla quale hanno ora risposto il sindaco Massimo Depaoli e l’assessore ai Servizi sociali Alice Moggi. Ma sia Barbara Longo che Fabrizio Protti (presidente di Azione Democratica) "non si ritengono per nulla soddisfatti – dichiarano congiuntamente – delle spiegazioni fornite".

Nelle tre pagine di risposta scritta firmata dal sindaco Depaoli, viene peraltro sottolineato quello che la precedente amministrazione (di centrodestra) non aveva fatto. "A fronte della necessità – spiega il sindaco – di provvedere al trasferimento della comunità Sinti di piazzale Europa, area esondabile durante le piene del Ticino, sono emersi diversi fattori di criticità rispetto alle previsioni localizzative ed è emersa la necessità di un coordinamento delle iniziative anche mediante un confronto con i Comuni confinanti. Questo potrebbe portare a valutare ipotesi di sperimentazione degli interventi rivolti alle comunità Sinti, Rom e nomadi differenziati per le varie situazioni territoriali, che privilegino la creazione di aree residenziali di dimensioni più contenute, dotate di idonee attrezzature e servizi, realizzate all’interno di processi di mediazione culturale, partecipazione e accompagnamento per favorire la scelta di soluzioni abitative alternative ai grandi campi sosta".

"La mia sensazione dalle risposte fornitemi – replica Barbara Longo – è proprio quella che il sindaco e la sua Giunta si siano completamente dimenticati di questa etnia e non vogliano fare nulla per aiutare i Sinti, parte della nostra realtà e del nostro tessuto sociale, cittadini pavesi". "Il Comune si è accorto grazie alla nostra segnalazione – aggiunge Fabrizio Protti – che i residenti al campo nomadi non pagano la tassa rifiuti, non pagano il canone misero dei 100 euro annui, il Comune non ha contezza dello stato delle abitazioni e se le costruzioni sono sostanzialmente abusive perché ancorate per terra o perché in muratura e per di più il Comune non conosce la situazione abitativa dei nuclei famigliari presenti".