
La coda delle auto nella zona del ponte di barche l’1 maggio
Bereguardo, 6 maggio 2025 – Se diverse località italiane accusano problemi di “overtourism” perché, dopo la pandemia, è tornata la voglia di spostarsi, anche in provincia di Pavia ci sono luoghi che vengono presi d’assalto dai gitanti.
Il 1° maggio è accaduto al ponte di barche dove sono state molte le persone che si sono accalcate sulla spiaggia creando disagi. “Non avevo mai vissuto una situazione simile – ha raccontato Cinzia Di Vita, infermiera che svolge assistenza domiciliare –. Arrivando da Parasacco, dopo il ponte ho visto una colonna di auto e pensavo ci fosse un incidente. Solo quando un altro mezzo mi ha superata mi sono accorta che una quarantina di auto erano in sosta sulla strada. Così con la carreggiata piuttosto stretta chi proveniva da Bereguardo doveva quasi finire nel fosso per far passare noi che arrivavamo da Zerbolò. E se ci fosse stata un’emergenza, ipotesi poi non così remota con 30°? L’ambulanza sarebbe rimasta intrappolata come lo sono stata io che sono arrivata al lavoro con 25 minuti di ritardo”.
La donna ha chiamato il 112 chiedendo un intervento. “Non so se sia uscita una pattuglia - ha aggiunto la donna -, di certo sabato ho visto dei carabinieri, ma ormai il peggio era passato”. Il problema è la mancanza di aree di sosta: “Tutti i parcheggi erano pieni - ha proseguito Di Vita -. Da almeno 20 anni si pensa di realizzare uno spiazzo per la sosta di auto e pullman”.
E il comitato Ticino 2000 ha coinvolto gli amministratori. “Anche quest’anno in primavera - ha scritto il portavoce Carlo Maiocchi in una mail inviata ai sindaci di Bereguardo e Zebolò e al presidente della Provincia Giovanni Palli - abbiamo avuto la discesa di ‘turisti’, che come cavallette hanno riempito la spiaggia e ogni angolo verde con i loro gazebo e barbecue, lasciando come sempre tanta immondizia. Ogni anno è la stessa storia, la zona del ponte in occasione delle feste diventa un far west, sembra abbandonata a se stessa, ognuno fa quello che vuole senza curarsi delle conseguenze perché manca la presenza delle forze dell’ordine”. Da tempo il comitato Ticino 2000 chiede che l’ex magazzino dei cantonieri diventi presidio fisso della Protezione civile per tenere controllata la zona ponte e difendere l’ambiente circostante.