
Secondo gli studi di MM il nuovo collegamento toglierà dalla strada 30mila auto al giorno
Il prolungamento della metropolitana M5 da Milano a Monza torna ora a vedere la luce. La soluzione, emersa dalle indiscrezioni, di un possibile spostamento di fondi originariamente destinati al prolungamento della linea M4 verso Segrate, per garantire a Monza il collegamento in un unico lotto tanto atteso, porterebbe a un traguardo storico: il primo collegamento metropolitano tra due province italiane.
Dopo un anno di incertezze e cifre in salita, gli ultimi incontri tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e i sindaci dei Comuni coinvolti, insieme a Regione Lombardia, avevano già in parte riacceso le speranze di chi sogna, da oltre trent’anni, un collegamento diretto in metro tra le due città. Nei colloqui di giugno e luglio, Salvini ha preso l’impegno di una copertura di 100 milioni di euro da parte del ministero sui 589 milioni di extra costi stimati, e il mantenimento di tutte le 11 fermate previste. A questa cifra si sono aggiunti altri 10 milioni stanziati da Regione Lombardia. Restano ancora 479 milioni da reperire, ma il clima politico appare meno teso e più fiducioso rispetto a un anno fa. Ad agosto 2024, infatti, la revisione dei conti da parte del Comune di Milano - con un incremento da 400 a 589 milioni di extra costi - aveva fatto temere uno spacchettamento dell’opera in due lotti, con un primo tratto fino a Cinisello e un secondo, a data da destinarsi, verso Monza. Uno scenario contestato con una mozione approvata in Regione Lombardia e a un ordine del giorno del Comune di Monza, votati congiuntamente da centrodestra e centrosinistra, su iniziativa della consigliera Martina Sassoli. Un fronte compatto che ha fatto la differenza.
Il progetto, formalizzato per la prima volta nell’ottobre 2016 con l’accordo di programma tra Stato, Regione e Comuni, prevede un tracciato di 12,6 chilometri e 11 nuove stazioni, attraversando Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo fino al Polo Istituzionale monzese. A Cinisello sono previste quattro fermate - Testi-Gorky, Rondinella-Crocetta, Lincoln e Cinisello-Bettola -, mentre Monza ne ospiterà sette: Campania, Marsala, Monza stazione Fs, Monza centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo e Polo Istituzionale. L’intera opera, valutata inizialmente nel 2019 in 1,296 miliardi di euro, aveva già una copertura finanziaria definita: 931 milioni dallo Stato, 283 milioni dalla Regione, 82 milioni dai Comuni (37 da Milano, 27,5 da Monza, 13 da Cinisello Balsamo, 4,5 da Sesto San Giovanni). Poi, tra pandemia e crisi internazionali, i costi sono saliti vertiginosamente. Un passaggio fondamentale è stato il rilascio, nel giugno 2024, del Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), che ha permesso di entrare nella fase esecutiva.
Tuttavia, l’annuncio di agosto 2024 sull’esorbitante aumento degli extra costi ha bloccato tutto. Senza copertura totale, la progettazione esecutiva non può partire e i cantieri - che richiederanno sette anni di lavori - rischiano di slittare oltre il 2027. Per ora, la partita resta aperta. Ma a differenza di un anno fa, la sensazione è che questa volta l’obiettivo sia davvero a portata di mano.