
A Gallarate (Varese) il Remigration Summit. Il ministro Piantedosi: "In democrazia ogni posizione legittima". Nel capoluogo lombardo tafferugli tra black bloc e polizia alla manifestazione antifascista.
e Nicola Palma
"Habemus won" sentenzia, tra latino e inglese, Martin Sellner dal palco del teatro Condominio di Gallarate (Varese), ieri prestato a quel Remigration Summit del quale proprio l’austriaco è stato l’ideatore. "Nei prossimi anni – promette – renderemo la reimmigrazione una realtà". Parole che infiammano i 200 "pionieri" presenti all’appuntamento dell’estrema destra europea. Un appuntamento"legittimo", dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: "In democrazia non bisogna aver paura di nulla, neanche di idee che possano apparire molto forti, molto controverse. Io, da ministro dell’Interno, ho l’obbligo di garantire la libera espressione del pensiero da parte di chiunque, salvo pensieri che siano lesivi della sfera giuridica altrui o della Costituzione". Parole proferite durante un evento di Noi Moderati a Napoli: "Io mi sento più a mio agio qui", precisa il titolare del Viminale.
Una sottolineatura che non gli risparmia gli attacchi del centrosinistra. "Piantedosi strizza l’occhio ai neonazisti – replica Angelo Bonelli (Europa Verde) –. La legge italiana vieta manifestazioni di discriminazione e odio, il ministro spieghi perché non la applica". Un appuntamamento, il Remigration, benedetto dal nuovo stato maggiore della Lega: il generale Roberto Vannacci e l’europarlamentare Silvia Sardone, appena nominati vicesegretari del Carroccio da Matteo Salvini, sono intervenuti al Summit in videomessaggio. "La reimmigrazione è una proposta concreta – fa sapere il generale –, riaccompagnare ai Paesi d’origine chi non rispetta le nostre leggi, rifiuta i nostri valori e disprezza la nostra cultura vuol dire affermare che l’integrazione non significa annullare differenze a senso unico. Ci è stato detto che l’immigrazione incontrollata era una ricchezza, che avrebbe compensato il calo delle nascite e salvato il sistema pensionistico. Una favola dietro alla quale si è nascosta l’incapacità di una certa parte politica".
A Milano ecco due contromanifestazioni, una promossa dal centrosinistra e dai sindacati in piazza San Babila: presenti la segretaria del Pd, Elly Schlein, e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. "È grave che nel governo italiano ci sia chi dà sponda a raduni dell’estrema destra nazionalista che sta cercando di riportare indietro l’Europa e l’Italia", attacca la prima. "Qui per ribadire che siamo un Paese democratico. I nostri padri e nonni hanno sconfitto fascismo e nazismo – ricorda Landini –. La democrazia non ha bisogno della paura delle diversità ma di conoscere".
L’altra contromanifestazione è per le vie del centro: il corteo degli antagonisti. E qui si consumano scontri con le forze dell’ordine. In largo Cairoli, i primi gruppi di manifestanti si radunano alle 14.30 dietro lo striscione Make Europe Antifa Again. Col passare dei minuti il loro numero cresce fino ad arrivare a circa 600: ci sono militanti dei centri sociali e anarchici in trasferta dall’estero, in particolare da Grecia e Spagna. L’area della stazione Cadorna è transennata: sui lati ci sono blindati e grate di ferro a chiudere gli ingressi allo scalo. Gli antagonisti hanno proprio quell’obiettivo: prendere un treno per Gallarate, pur sapendo che l’evento dei suprematisti bianchi è finito da un pezzo. In via Carducci le prime file si cambiano d’abito, protette dai fumogeni: abiti neri e caschi integrali. In via Leopardi scatta il raid organizzato contro lo sbarramento di polizia e carabinieri: volano bombe carta e bottiglie, cariche e idranti per respingere il raid. Poche centinaia di metri più avanti, accanto alla basilica di Santa Maria delle Grazie, la replica: i lacrimogeni fanno arretrare il serpentone, che puntava a Palazzo delle Stelline (sede di un ufficio distaccato del Parlamento europeo). A Pagano il gruppone scende alla spicciolata in metrò: gli assaltatori restano a volto coperto, temendo le telecamere. "Teppisti di sinistra. Il Pd tace" polemizza Salvini. "I soliti professionisti del disordine" attacca, a sua volta, Piantedosi.