BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Tutti i costi (carissimi) delle Rsa. La denuncia dei sindacati: “La retta media? 84 euro al giorno”

La Cisl: "L’invecchiamento della popolazione è una delle grandi sfide che il welfare deve affrontare". Trovare un letto è difficilissimo, secondo l’Osservatorio dei Pensionati sono 113mila le domande in attesa

Tutti i costi (carissimi) delle Rsa. La denuncia dei sindacati

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Costi alle stelle, 84,13 euro in media al giorno, 30mila 707 euro l’anno, e liste d’attesa senza fine, – più di 13mila persone in stand by –, è l’odissea dei brianzoli alla ricerca di un letto in casa di riposo. La fotografia del settore è stata scattata dall’Osservatorio Fnp-Cisl, il sindacato dei pensionati. Lo scoglio non è solo economico. Prima di affrontare il tema della sostenibilità sul portafoglio, le famiglie devono fare lo slalom alla ricerca di un posto disponibile in una delle 70 strutture del territorio. Un problema che era scomparso durante la pandemia e che nel post-virus invece "ha ripreso a correre a ritmi vertiginosi", sottolinea il sindacato.

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Nel 2022 il dato si attestava di poco sopra i 6.900, nel 2024 è quasi raddoppiato, un aumento enorme che porta "Ats Brianza in cima alla classifica delle province in cui il fenomeno è più vistoso". In molti casi, tra la ricerca di un letto e prezzi accessibili, "le famiglie sono costrette a rivolgersi a strutture lontane da casa". "L’invecchiamento della popolazione è una tra le grandi sfide che il welfare deve affrontare - dice Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco -. I trend demografici sono chiari e il compito che la politica deve affrontare a tutti i livelli non è più rinviabile". Su una popolazione di 1.211.258 abitanti fra Brianza e Lecco, territorio di competenza dell’Azienda sanitaria, ci sono 290.501 over 65enni. "Nel 2024, a Monza, l’indice di vecchiaia, che mette in rapporto il numero di ultrasessantacinquenni con quello degli under 14, ha toccato il livello record di 203,3".

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Nasce così l’appello alla Regione. "Deve riprendere il ruolo centrale di governo di tutto il settore del welfare - aggiunge Scaccabarozzi -. È necessario affrontare il problema delle risorse. Negli ultimi anni il Pirellone è intervenuto a più riprese con contributi per i gestori delle case di riposo, ma non agli assistiti, a differenza di Veneto e Puglia. Il risultato è che invece di calare, gli esborsi sono cresciuti nel tempo. Sul territorio la retta media mensile è di 2.524 euro, ma le pensioni sono inferiori ai 1.500 euro. C’è un gap da colmare".

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Il 94% delle Rsa è privato, solo il 6% è pubblico, nel complesso la metà sono gestite dal no-profit, 6.436 i posti letto (compresi quelli nel Lecchese), +5,7% negli ultimi anni. Dei quali 1.123 solventi (con importi cioè tutti a carico degli assistiti, +32% nel quinquennio), i restanti 5.293 con il contributo regionale invece hanno registrato "un avanzamento solo dello 0,99%".