REDAZIONE MILANO

"Noi lasciati soli contro la burocrazia"

S’è trovata di colpo sola con "un problema più grosso di me" Nora Feroldi, una dei parenti di ospiti...

S’è trovata di colpo sola con "un problema più grosso di me" Nora Feroldi, una dei parenti di ospiti...

S’è trovata di colpo sola con "un problema più grosso di me" Nora Feroldi, una dei parenti di ospiti...

S’è trovata di colpo sola con "un problema più grosso di me" Nora Feroldi, una dei parenti di ospiti delle Rsa le cui testimonianze sono state raccolte dalla Fnp Cisl. E si riferiva allo scontro con la burocrazia che ha aggravato il dramma della malattia di suo marito, che a 73 anni, ancora relativamente giovane, "ha iniziato a manifestare i sintomi dell’Alzheimer". Così è iniziata la sua via crucis: "Il medico di base, la domanda da presentare per un posto in Rsa. I tempi d’attesa sono lunghissimi e la malattia non aspetta. Parli con persone che, dall’altra parte del telefono, ti dicono cosa devi fare ma nessuno ti prende per mano, ti accompagna. Mi sono trovata sola in un territorio sconosciuto, e io so anche usare il computer, come fanno le persone che non sono capaci?".

Racconta, Nora, "che ho iniziato facendo domanda nelle Rsa del mio distretto. Poi ti senti dire che in questo distretto non ci sono nuclei Alzheimer, ed è un problema ancora più grosso. Devi tenere a casa una persona malata che non sei in grado di gestire da sola, paghi un’agenzia che ti trovi personale specializzato, che però di notte, il sabato, la domenica non c’è... Quindi sei costretto a scegliere una Rsa privata, cioè come solvente: i costi sono enormi e in più devi portare i pannolini, pagare il medico, ricordare le scadenze... Finché il malato peggiora e ti arriva un documento che dice che non c’è più bisogno del nucleo Alzheimer, e finalmente trovi posto in una struttura accreditata. Dove, devo dire, è andata bene".

Gi.Bo.