ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Verso la candidatura Unesco. Provincia e Consorzio stilano l’elenco delle ville

È partita la selezione dei beni da proporre con la Reggia di Monza nel ruolo di capofila. Il presidente Santambrogio: "Parametri stringenti, bisogna scegliere con attenzione".

La Villa Reale di Monza ha ospitato anche il forum mondiale della cultura dell’Unesco

La Villa Reale di Monza ha ospitato anche il forum mondiale della cultura dell’Unesco

Sono residenze costruite nel corso dei secoli, a partire dall’epoca rinascimentale, per essere luoghi di pregio per famiglie nobili, in cui evadere e godere degli incanti della natura. Oggi rappresentano un patrimonio storico-artistico tra i più importanti e identitari della Brianza, che la politica ora ha deciso di fare emergere e valorizzare per quello che valgono.

Dalla Provincia non hanno dubbi: la Villa Reale di Monza e le ville di delizia brianzole meritano di entrare a fare parte dei beni protetti dall’Unesco. E bisogna provarci. Da via Grigna fanno sul serio, e per questo è stato raggiunto presto l’accordo con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza per iniziare il processo preparatorio alla candidatura ad Unesco. La Villa Reale farà da capogruppo - anch’essa d’altra parte fu villa di delizia per i reali asburgici - a cui si affiancheranno alcune delle ville brianzole di maggior prestigio e valore artistico. Impresa, la selezione, non facile, essendoci l’imbarazzo della scelta.

"L’idea è nata un anno fa durante l’edizione di Ville Aperte – racconta il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Luca Santambrogio – per la rinnovata presa di coscienza dell’unicità del sistema delle ville di delizia brianzole. Da allora si è dato avvio ad un percorso che si sta intensificando sempre più a livello amministrativo, soprattutto grazie alla collaborazione tra il settore cultura di Ville Aperte e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Ci stiamo suddividendo amministrativamente i compiti e le competenze".

"Il punto di partenza è la Villa Reale – chiarisce Santambrogio – a cui aggiungere alcune delle principali ville di proprietà pubblica e anche di proprietà privata, qualora abbiano mantenuto i requisiti per entrare nel circuito. Il sistema delle ville può andare anche al di là del territorio della provincia, perché ne è ricca l’intera Brianza. Per questo, già adesso, anche la provincia di Lecco partecipa a Ville Aperte". In questo momento - ancora precoce per fare pronostici sulle possibilità di buon esito della candidatura - il lavoro più grande consiste proprio nel capire e decidere le ville da candidare.

"Ci sono dei parametri stringenti da parte di Unesco per cui inevitabilmente ci sarà una scrematura – puntualizza il presidente della Provincia –. Il numero dovrà essere limitato e il sistema deciso con estrema attenzione e minuziosità. La domanda dovrà essere estremamente dettagliata e non possiamo rischiare la bocciatura: i treni passano poche volte".

Tra quelle pubbliche, Santambrogio ha già almeno un paio di idee. "Sicuramente ville come Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, o Villa Borromeo D’Adda di Arcore, che sono pubbliche e in uso, sono più facili da candidare – rileva – ma l’elenco di quelle possibili è davvero lungo. In generale dobbiamo valorizzare di più questi beni, per noi così identitari e di tale bellezza. Alcune ville purtroppo sono chiuse durante l’anno e aprono solo per Ville Aperte. È un grande terreno di sfida, dove possiamo crescere moltissimo".

Il percorso per la candidatura non sarà breve. Potrà durare fino a tre anni, al termine dei quali l’Unesco valuterà la qualità e la coerenza del progetto culturale presentato, oltre al valore artistico. Sarà un processo complesso, che passerà prima dalla commissione Unesco di Roma, come primo vaglio. Già in passato Monza aveva accarezzato l’idea Unesco. Nel 2009 si pensò alla Villa Reale e al Parco (domanda non presentata per l’incompatibilità dell’Autodromo). Nel 2014 si parlò della Cappella di Teodolinda e della Corona Ferrea. Più recentemente, è stato anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta a rilanciare la candidatura della Villa Reale insieme alle ville di delizia. Ora il progetto sembra avere basi solide, frutto di un lavoro corale, nato dalla volontà di ricordare che la Brianza non è solo il territorio dei capannoni e della produttività. È anche terra dai paesaggi armoniosi, intrisi di poesia. Un luogo che ha bisogno di mettere in luce la sua bellezza.