GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

Ospedale, il futuro è un rebus. Costi alle stelle per il restyling. Spunta l’idea di una nuova sede

Seregno, il Trabattoni Ronzoni è chiuso per lavori e intanto si valutano soluzioni alternative. Al tavolo del Cobac, l’ipotesi di polo riabilitativo a San Salvatore. Serviranno circa 80 milioni.

Seregno, il Trabattoni Ronzoni è chiuso per lavori e intanto si valutano soluzioni alternative. Al tavolo del Cobac, l’ipotesi di polo riabilitativo a San Salvatore. Serviranno circa 80 milioni.

Seregno, il Trabattoni Ronzoni è chiuso per lavori e intanto si valutano soluzioni alternative. Al tavolo del Cobac, l’ipotesi di polo riabilitativo a San Salvatore. Serviranno circa 80 milioni.

Ristrutturare l’ospedale esistente oppure costruirne uno nuovo nel quartiere di via San Salvatore. Sono le due ipotesi messe sul tavolo nell’incontro in città organizzato dal Cobac (Comitato Ovest Brianza Antonio Colombo) per fare il punto sulla situazione in cui versa la Brianza relativamente ai servizi pubblici di riabilitazione, dopo la chiusura dell’ospedale Trabattoni Ronzoni di via Verdi. La notizia era arrivata a inizio gennaio come un fulmine a ciel sereno: reparti da trasferire altrove per dare il via a un importante lavoro di restyling finalizzato a garantire la sicurezza degli immobili. Previsioni: portone di via Verdi chiuso al pubblico per una quindicina di mesi e spesa prevista di 4,9 milioni. C’era stato però anche fin troppo ottimismo. In sede di esecuzione dei lavori, infatti, ci si è resi conto della necessità di effettuare altri interventi corposi. Considerazioni tecniche che avrebbero fatto salire la stima dei costi a circa 30 milioni. Soldi ancora da trovare e da stanziare ma, oltretutto, anche tempi di intervento più lunghi di quelli immaginati. La situazione, intanto, è causa di disagio per migliaia di persone, costrette a spostarsi in altri ospedali brianzoli per l’attività di riabilitazione.

All’incontro del Cobac, davanti ai sindaci brianzoli (Alberto Rossi di Seregno, Carlo Moscatelli di Desio, Alessia Borroni di Seveso, Paolo Vintani di Barlassina) e ad alcuni consiglieri regionali, è stata però prospettata anche un’altra soluzione da Carlo Alberto Tersalvi (direttore generale della Asst Brianza): costruire una nuova struttura a Seregno. Il terreno sarebbe anche già stato individuato. Si tratta di un’area incolta, situata nel quartiere San Salvatore, al confine con Albiate e non lontano dalla Statale 36. Ottima collocazione, insomma, anche per la centralità che avrebbe nella mappa della provincia, ma il problema è dato dal costo: per costruire un nuovo ospedale, con funzioni di polo riabilitativo, si stima una spesa di circa 70-80 milioni. I soldi dovrebbe sborsarli la Regione. Ed è tutt’altro che scontato che possa accadere malgrado la necessità del territorio. C’è infine una terza possibilità, quella più attuabile. Smembrare l’ospedale di Seregno e potenziare i servizi riabilitativi nei vari ospedali brianzoli, tra Carate, Desio e Vimercate. Dal punto di vista del portafoglio, sarebbe forse la soluzione più conveniente. I cittadini, con tanti disagi già pronosticabili fin d’ora, pagherebbero però il prezzo più alto.