
Si continua con una staffetta interna alla società di Concorezzo J+S. Dieci piani del Centro Maria Letizia Verga contro le leucemie infantili.
Un appalto privato, la consegna del cantiere quasi un anno fa, l’inghippo dell’inchiesta, la sostituzione di Federico Pella dalla direzione lavori della Torre della Ricerca, il progetto del Centro Maria Letizia Verga di Monza destinato a far fare un salto di qualità all’attività di cura dei bambini malati di leucemia o con patologie rare.
Dieci mesi fa l’architetto di Concorezzo impigliato in Palazzopoli a Milano - da giovedì scorso è ai domiciliari per ordine del gip in attesa del Riesame al quale ha chiesto la revoca della misura cautelare - firmava accanto ai vertici del Centro Verga l’avvio dei lavori, un momento importante, immortalato da diverse immagini. Ora, la committenza precisa che "il contratto è con J+S (non coinvolta nell’inchiesta)", la società per la quale Pella era "Architecture BU Director & Founder Partner", e nella quale ha rinunciato a tutte le cariche. "Nomineremo un nuovo direttore lavori", fa sapere il Centro che assicura che il progetto “Grande“ andrà avanti secondo la tabella di marcia. Così è stato ribattezzato l‘ampliamento della sede all’interno del perimetro del San Gerardo, che sarà concluso entro fine anno.
L’opera è importante: 3.730 metri quadrati di nuovi spazi, laboratori avanzati, aree per la sperimentazione clinica e una biobanca per la conservazione di campioni biologici, il programma promette di potenziare la ricerca sulle leucemie infantili e le malattie rare, portando avanti l’impegno della Fondazione Tettamanti. Il nuovo edificio è di 10 piani, inclusa un’area interrata. La costruzione raddoppierà gli spazi oggi a disposizione del Centro, consentendo di accogliere 18 nuovi ricercatori, 19 tecnici di laboratorio, 17 dottorandi e borsisti, oltre a tre esperte in epidemiologia clinica e biostatistica. Costo: 11 milioni raccolti con le donazioni. In 45 anni di attività, il Comitato Maria Letizia Verga ha contribuito a guarire oltre 2.500 bambini e adolescenti con un tasso di successo dell’85%. Nessuna battuta d’arresto per via dell’indagine, l’impatto si traduce in un cambio in corsa del tecnico. La Torre permetterà di potenziare la ricerca in tre aree chiave: genomica, medicina di precisione e terapie avanzate, estendendo le cure pediatriche oltre il tumore del sangue a tutte le malattie genetiche e metaboliche rare.