
L’operaio di 48 anni Antonio Arcuri aveva due figli piccoli: lo attendevano a casa a Mariano Comense
Sarebbe andato in vacanza oggi. E lunedì mancava poco alla fine della sua giornata di lavoro alla Vimercati Luxury classic furniture di Meda, un mobilificio fondato nel 1920 e specializzato in brand di lusso, e poi il tanto sospirato riposo. Mai avrebbe immaginato di finire così. Ucciso dal muletto guidato da un collega. Erano passate da poco le 21 di lunedì quando i medici dell’ospedale San Gerardo hanno dovuto arrendersi: il cuore di Antonio Arcuri, 48 anni, operaio di Mariano Comense, aveva smesso di battere. Sono ore di dolore quelle vissute a Meda dopo il terribile incidente sul lavoro andato in scena nel magazzino del mobilificio in via Calabria. Erano le 17.15 circa di lunedì quando, mentre veniva caricato un camion con alcuni mobili, si è verificato l’impensabile. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Antonio Arcuri stava camminando vicino al camion quando un muletto in retromarcia lo ha centrato. Un impatto violento, con uno schiacciamento nella regione dell’addome. Neppure una goccia di sangue, ma è stato subito chiaro ai colleghi che era accaduto qualcosa di molto grave.
Antonio Arcuri è andato in arresto cardiaco. Immediatamente sul posto sono piombati ambulanza e automedica in codice rosso inviati da Areu e gli operatori sanitari hanno praticato il massaggio cardiaco sull’uomo. Sul posto anche i vigili del fuoco del Comando di Monza, che hanno inviato autopompa e carro fiamma più vicini, da Seregno. Trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale San Gerardo di Monza, Antonio Arcuri è stato portato in sala operatoria, ma ormai la sua situazione era troppo compromessa ed è morto sotto i ferri poco dopo le 21. A casa lo attendevano due figli piccoli, il più grande di 13 anni.
Il pm di turno non ha disposto né il sequestro dell’azienda, dove tutto è apparso in regola, né l’autopsia sulla vittima. Non sembrano esserci punti da chiarire. Solo una distrazione, un muletto in retromarcia, un impatto tremendo. Sul caso indagano comunque gli ispettori dell’Ats e gli agenti della polizia locale di Meda.
"Si lavora per vivere ma purtroppo si continua a morire sul lavoro" sono le parole di Paolo Francioli, operatore Filca Cisl Monza Brianza Lecco che segue il Mobilificio Vimercati di Meda. "Nell’esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia del ragazzo deceduto, ribadiamo l’estrema urgenza di interventi per la sicurezza dei lavoratori".
In provincia di Monza e Brianza sono 4 i morti sul lavoro da gennaio ad oggi, un dato in decrescita rispetto agli 8 morti sul lavoro registrati a giugno 2024. "Non possiamo più accettare che la vita delle persone sia sacrificata per mancanza di prevenzione, a causa di una formazione spesso sommaria e inefficace o per troppa leggerezza nell’applicazione delle regole" ha affermato Roberto Frigerio, segretario Cisl Monza Brianza Lecco. "Per garantire che i lavoratori possano operare in sicurezza abbiamo bisogno di un netto cambio di passo: aumentare la frequenza dei controlli, potenziare l’organico di ispettori e medici del lavoro, migliorare il coordinamento tra gli enti chiamati alle ispezioni. Nel contempo è indispensabile che aziende e lavoratori sviluppino una vera cultura della sicurezza sul lavoro. La maggior parte degli incidenti, infatti, potrebbero essere evitati se le prescrizioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro venissero rispettate e applicate in modo rigoroso" ha concluso Frigerio.